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 La vecchia ferrovia del mare... di DL4U
 
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(Son) All the times that I cried, keeping all the things I knew inside, Its hard, but its harder to ignore it. If they were right, Id agree, but its them you know not me. Now theres a way and I know that I have to go away. I know I have to go. (father-- stay stay stay, why must you go and Make this decision alone? )

Cat Stevens - "Father and Son" - 1970
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di DL4U (del 05/05/2008 @ 21:34:50, in Passions, linkato 1801 volte)
Tra le fortune che ho avuto nella vita c'è sicuramente il fatto di essere cresciuto in uno spicchio di terra tra fiume e lago, tra Piemonte e Lombardia, tra monti e pianura. In questa terra accogliente e nel contempo malinconica, dove d'autunno l'umidità e la nebbia che si solleva dal lago ti entra nelle ossa e un po' anche nel cervello la gente è sempre stata operosa, creativa e per certi versi un po' folle. Probabilmente questa sano germe di follia ha fatto sì che da queste zone di lago fin su a Varese si formasse la vera "culla" del volo italiano. Anche oggi, a distanza di tempo, basta prendere in mano una cartina della zona e segnare un po' di punti significativi per vedere quanto l'industria aeronautica (in tutte le sue forme) sia parte integrante del tessuto sociale, economico e culturare del varesotto e del basso novarese. Basta un elenco di paesi e nomi che il polso di questa "febbre" è presto dato: Sesto Calende - Siai Marchetti, Vergiate e Cascina Costa di Samarate - Agusta-Westland, Venegono - Aermacchi, Cameri - ex-base militare del 53° stormo ora avamposto Alenia per l'assemblaggio del nuovo F35, Malpensa - l'aeroporto, Vizzola Ticino - le Officine Caproni.



Lo stabilimento SIAI di S.Anna - Sesto Calende - VA - (idroscalo) nel 1945


In un arco di pochi chilometri sono radunati i principali nomi dell'aeronautica italiana passata e presente e tutte le declinazioni del volo (vela, ad ala fissa e rotante, idrovolante,da turismo, sportiva e militare). E' incredibile come questa industria sia fortemente compenetrata nel territorio; non c'è famiglia che non abbia avuto almeno un parente impiegato in uno dei siti sopra indicati, l'indotto economico e di lavoro è notevole ancor oggi (ricordo ancora lo stupore che provai nel trovare una fusoliera smontata di un elicottero Agusta Mangusta 129 nei locali di una normalissima officina meccanica della zona...) e ha influenzato persino i ritmi di vita delle persone. Basti pensare che il suono della sirena della fabbrica Agusta di Vergiate, suonata due volte al giorno alle otto del mattino e alle cinque della sera, segna ancora il trascorrere del tempo in tutto il circondario ben oltre il confine segnato dal lago.



L'addestratore a turboelica SIAI SF260 (ora AerMacchi SF260)
di Stelio Frati - 1964

Certo non sono mancati alti e bassi: dai fasti delle trasvolate oceaniche degli idrovolanti Savoia-Marchetti, alle glorie internazionali degli anni sessanta con gli accordi tra il conte Domenico Agusta e gli americani della Bell e della Sikorsky per la produzione di elicotteri, passando poi per gli addestratori basici di Siai e Macchi (i celeberrimi Siai SF260 di Stelio Frati, i Macchi MB 326 e MB 339 - l'aereo delle Frecce Tricolori) e il sogno del S111 (ora M311) che concorrendo nei primi anni novanta al ruolo di addestrarore per l' USAF rappresentò la speranza di tutte le maestranze Siai di sopravvivere ad un futuro, purtroppo inevitabile, di grossa crisi e casse integrazioni.



Il Siai 211 (ora AerMacchi 311)

Dopo anni di incertezze finalmente adesso l'industria aeronautica varesina ha rialzato la testa in modo sostanziale grazie al ruolo predominante assunto da Agusta (ora Agusta-Westland) nel mercato degli elicotteri. Nel bene e nel male anche l'aeroporto di Malpensa (nuovo e vecchio) rappresenta un paradigma di queste zone: lasciando perdere i commenti e le critiche alle amministrazioni locali e nazionali sull'opportunità dell'hub internazionale immerso in un parco naturale (quello della valle del Ticino) è innegabile che questa avio superficie non potesse essere dislocata in altro posto se non nella brughiera di Samarate: esattamente dove nei primi del '900 già operava l'azienda di Gianni Caproni (e la relativa scuola di aviazione) e dove il pioniere del volo Giovanni Agusta stava progettando i suoi primi aeromobili. Che dire poi di Cameri? Il nome dirà nulla ai più e se lo cercate sulle cartine troverete un pugno di case nel mezzo delle risaie tra il lago e Novara. Eppure anche questo luogo ha avuto e ha ancor oggi un ruolo di prim'ordine: sull'aeroporto militare operò dal 1967 al 1999 il 53° Stormo Caccia (operativo prima su F104 "Starfighter" e poi sui Tornado) ed oggi sede del reparto di manutenzione dei Tornado e degli Eurofighter Typhoon. Su quel nastro d'asfalto e su quello spicchio di cielo dove vidi in occasione dell'ultimo open day del '97 i mach 2 del "Cacciatore delle Stelle" prossimamente pare volerà il futuro e controverso caccia "F-35 Lightning II" (Joint Strike Fighter) della Lockeed-Alenia.



La locandina della penultima MAV di Vergiate - VA 1995

Infine è impossibile non citare la mitica (per chi come me ha sempre subito il fascino del volo) MAV di Vergiate: la Manifestazione Aerea di Vergiate che ogni anno sino al 1997 ha portato sulla pista del piccolo aeroporto Siai-Agusta i principali assi del volo, le macchine più moderne (i potenti Chinook, i prototipi dei modelli Agusta A109, A129, i Sea Harrier della Marina, gli F14,F15,F16 e F18 delle principali forze internazioniali, sino agli Boeing di linea che facevano apparire un microbo il nastro d'asfalto di Vergiate), e le pattuglie acrobatiche di tutto il mondo con le Frecce Tricolori un palmo sopra a tutti.



AerMacchi MB339 della PAN

Un'emozione capace di radunare ancora negli ultimi anni più di 200.000 persone ed interrotta solo per l'apertura del vicino scalo di Malpensa 2000; un'emozione che si rinnova diversamente ogni volta che percorrete l'autostrada dei laghi verso Gravellona o Milano e all'altezza del casello di Sesto-Vergiate vi ritroverete l'intera linea volo di Agusta-Westland schierata davanti ai capannoni degli stabilimenti di assemblaggio finale.



Agusta Westland 139

Consideriamo questo post un articolo del tutto introduttivo sull'argomento, tanto ci sarebbe da dire sulla "provincia del volo" e sulla sua storia e spero di riuscire a darne riscontro nei prossimi scritti.
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Di DL4U (del 04/05/2008 @ 23:50:29, in Pensieri, riflessioni e sfoghi..., linkato 953 volte)
Sabato sera, visita alla festa del vino a Ghemme (NO) con annessa cena rustica all'aperto a base di salumi e prodotti tipici locali. Si svolge intorno al primo venerdì del mese maggio e risale ai festeggiamenti per la Beata Panacea. Una serata sicuramente alternativa, a base dell'ottimo rosso delle cantine del ghemmese, (Nebiolo e Croatina), nella suggestiva cornice del Ricetto (una corte contadina perfettamente conservata).




Diciamo una degna apertura del periodo delle feste estive... grazie a Marta per l'ottimo suggerimento! ; - )
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Di DL4U (del 04/05/2008 @ 23:29:51, in Passions, linkato 823 volte)
Per tutti i lettori del blog appassionati di fotografia vi voglio suggerire un tema molto particolare ma estremamente suggestivo: gli edifici abbandonati. Insediamenti industriali dismessi, strutture pubbliche chiuse, vecchi ospedali: realtà desolatamente disabitate, spesso pericolanti ma che sopravivvono al tempo e ai cambiamenti ad imperitura testimonianza di un passato che ora non c'è più, di storie di persone e comunità che hanno vissuto, lavorato e sofferto in quei luoghi, in quelle stanze. Non so quanti di voi abbiano provato l'esperienza emotiva di visitare un luogo o un edificio abbandonato: personalmente a me capitò per la prima volta tantissimi anni fa passeggiando tra i capannoni e gli hangar di quello che è stato l'idroscalo Siai-Marchetti a Sant'Anna di Sesto Calende. Un luogo solo apparentemente "morto", ma bastava soffermarsi a riflettere e ad osservare i dettagli e, per uno strano effetto suggestivo, pareva di sentire ancora le voci delle persone che lì lavoravano e i suoni dei motori e delle macchine accese, l'urlo della sirena e lo sbattere delle porte di ferro del bunker antiaereo durante i bombardamenti. Sarà stato il racconto di chi mi accompagnava in quella visita che quei luoghi li aveva vissuti quando erano "vivi" ma in mezzo a quel cumulo di rottami metallici, di edifici diroccati avvolti dai rovi e le robinie c'era un silenzio assordante ed evocaivo della storia e delle emozioni di quel luogo. Sfortunatamente in quei momenti (forse vent'anni fa...) non potevo avere con me una macchina fotografica per fermare in un'immagine, uno scatto la forza di quel momento e di quelle sensazioni. A distanza di anni quei luoghi non esistono più come li ricordo: sono stati parzialmente ripuliti e, con un termine moderno, "riqualificati" in modo approssimativo, ma nonostante questi interventi li abbiano un po' snaturati, mantengono intatta la loro importanza. Ci tornerò con una digitale quest'estate, promesso... Esempi come l'idroscalo di S.Anna sono numerosi e spesso sono sotto i nostri occhi, distratti e veloci, ogni giorno: basta rallentare ogni tanto e rivolgere lo sguardo intorno con un minimo di attenzione. Un po' tutto il nostro territorio (parlo del novarese, del lago, del varesotto e del milanese, ma questo è solamente il mio ambito quotidiano e la riflessione ha valore molto più ampio ) è disseminato di queste tracce del passato, di testimonianze del nostro recente passato e del vissuto delle nostre famiglie, che sono ancora orgogliosamente lì a svettare tra un moderno condominio e un centro commerciale e a ricordarci da dove proveniamo e dove sono le nostre radici.
Girovagando su internet si possono trovare facimente numerose raccolte di foto di luoghi abbandonati (qualcuno di questi lo riconoscerete e direte "Ma io questo posto lo conosco! E' lì vicino a me...", personalmente mi è capitato con la Polveriera di Taino...), a volte basta inserire un siti tipo www.flickr.com il nome di qualche azienda o organizzazione che sapete essere stata attiva nel passato, e vi ritroverete catapultati in un mondo parallelo, lunare ma denso di significati... Ecco alcuni siti:

Per chi è interessato ad una "specializzazione" del tema degli edifici abbandonati, ovvero alla cosidetta "archeologia industriale", segnalo un interessante archivio della regione Lombardia e della fondazione Micheletti dove potrete trovare un vero e proprio schedario organizzato dei siti industriali lombardi; lo potete raggiungere a questo link: http://www.culturadimpresa.org/banca_arch.htm.

Mi piacerebbe cimentarmi in qualche prova fotografica di questo tipo... vedremo...
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Di DL4U (del 01/05/2008 @ 23:07:39, in Informatica,tecnologia,hacking, linkato 841 volte)
Come potete apprezzare dallo screenshot sottostante questa sera ho installato con successo il service pack 3 di Windows XP sulla versione professional in italiano (SP2, regolarmente sottoposta ad update) installata sul portatile. Tutto è andato bene e nessun inconveniente riscontato. Scaricato il pacchetto (i dettagli li descrivo in seguito) si lancia l'eseguibile autoscompattante che esegue le operazioni di rito: backup dello stato del sistema, creazione del punto di ripristino e sostituzione delle varie componenti. Riavvio di prassi e il pc parte eseguendo le ultime operazioni: una schermata blu (no, no non quella della "morte" : - D che tanto terrorizza, ma una semplice scritta "attendere..." su un pannello tipo quello del controllo dei dischi, qundi il logo di XP con altra scritta "attendere prego..." tipo prima installazione, una richiesta di attivazione degli aggiornamenti automatici di Windows (posticipabili bili in seguito come sempre), e quindi il desktop. Prima di avere la barra di start ho atteso ancora una configurazione di Outlook Express (un minuto circa), che non uso ma che ho installato. Terminato il tutto ecco XP nella sua ultima revisione. Prime impressioni: le modifiche apportate da SP3 raccolgono molte delle patch già rilasciate col normale ciclo di Windows Update, alcune sostanziali migliorie in "background" e negli strumenti di controllo (vedi la MMC) e l'aggiunta di alcune funzionalità sopratutto sul lato del networking (sicurezza e compatibilità con i sistemi Vista e Server 2008). Un' impressione che al primo uso ho avuto è una maggiore velocità complessiva nell'esecuzione dei programmi (su internet dicono un 10% in più rispetto a SP2). In ogni caso con questo nuovo pack il buon vecchio XP si conferma un sistema maturo e stabile per l'uso professionale capace di dare molto filo da torcere a Vista (troppo penalizzato, specie in ambito aziendale, dalle elevate richieste sul piano hardware, dalle incompatibilità software e dalla cronica mancanza di driver per molte periferiche). Per la cronaca...proprio negli ultimi tempi la vita di Vista nel mercato professionale è stata ulteriormente complicata dalla politica dei maggiori produttori (HP, Dell, Lenovo), che sfruttando un cavillo delle licenza Ultimate, riforniranno le aziende fino al 2009 inoltrato di pc downgradabili facilmente a XP Pro (leggi articolo). Ovviamente prima di tentare tentare anche voi lo stesso esperimento accertatevi che la vostra licenza di Windows in uso sia genuina ed autentica! (se non lo fosse lascio alla vostra creatività e a qualche ricerca su internet la risoluzione del problema)



Il pacchetto SP3 in italiano non è ancora disponibile nel normale canale di Windows Update (dovrebbe essere pubblicato il prossimo 5 maggio), ma esistono diversi canali "paralleli" per ottenerlo dal sito di MS (sono i pacchetti eseguibili interi da 308 MB, non i setup via web):

Service pack 3 per Windows XP in italiano
Service pack 3 per Windows XP in inglese

Se invece volete una descrizione tecnica delle nuove features del pack vi rimando a questa pagina del sito di MS (in inglese).

Buona installazione & lunga vita ad XP!
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Di DL4U (del 01/05/2008 @ 21:31:50, in Musica, testi, citazioni, canzoni, linkato 628 volte)
Primo maggio: festa di tutti i lavoratori
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Eroe

(Storia di Luigi delle Bicocche)
Caparezza


“Questa che vado a raccontarvi è la vera storia di Luigi delle Bicocche,
eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà”

Piacere / Luigi delle Bicocche
Sotto il sole faccio il Muratore e mi spacco le nocche
da giovane il mio mito era l’attore Dennis Hopper
che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un Chopper
invece io passo la notte in un Bar Karaoke
se vuoi mi trovi lì / tentato dal videopoker
ma il conto langue e quella macchina vuole il mio Sangue
un soggetto perfetto per Brahm Stoker
TU
che ne sai della vita degli Operai
io stringo sulle spese / Goodbye Macellai
non ho salvadanai da Sceicco del Dubhai
mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a Snai
io sono il pane per gli usurai ma li respingo
non faccio l’Al Pacino / non mi faccio di Pachinko
non gratto / non vinco / non trinco / nelle sale Bingo
man mano mi convinco

che io sono un Eroe
perchè lotto tutte le ore
sono un Eroe
perchè combatto per la pensione
sono un Eroe
perchè proteggo i miei cari / dalle mani dei Sicari / dei cravattari
sono un Eroe
perchè sopravvivo al mestiere
sono un Eroe
straordinario tutte le sere
sono un Eroe
E te lo faccio vedere
ti mostrerò cosa so fare col mio superpotere

Stipendio dimezzato / o vengo licenziato
a qualunque età io sono già fuori mercato
fossi un ex SS novantatreenne / lavorerei nello studio del mio avvocato
invece torno a casa distrutto la sera
bocca impastata come calcestruzzo in una betoniera
io sono al verde / vado in bianco / ed il mio conto è in Rosso
quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera ?
SU
vai / a vedere nella galera / quanti precari / sono passati ai mal’affari
quando t’affami / ti fai / nemici vari
se non ti chiami Savoia scorda i Domiciliari
finisci nelle mani di strozzini / ti cibi
di ciò che trovi se ti ostini a frugare i cestini
ne' l’Uomo ragno ne' Rocky ne' Rambo ne' affini
farebbero ciò che faccio per i miei Bambini

Per far denaro ci sono più modi / potrei darmi alle frodi
e fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi
c’è chi ha mollato il Conservatorio per Montecitorio
lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody
io vado avanti e mi si offusca la mente
sto per impazzire come dentro un Call Center
vivo nella camera 237 / ma non farò la mia famiglia a fette
perchè sono un Eroe

che io sono un Eroe
perchè lotto tutte le ore
sono un Eroe
perchè combatto per la pensione
sono un Eroe
perchè proteggo i miei cari / dalle mani dei Sicari / dei cravattari
sono un Eroe
perchè sopravvivo al mestiere
sono un Eroe
straordinario tutte le sere
sono un Eroe
E te lo faccio vedere
ti mostrerò cosa so fare col mio superpotere

http://www.myspace.com/caparezza

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Di DL4U (del 26/04/2008 @ 20:58:40, in Passions, linkato 902 volte)

Alla presenza di pochi intimi e con la complicità di Andrea, mio meccanico di fiducia, stamattina la follia è stata compiuta...una firma e tra 45 giorni (più o meno) potrò allungare le mie mani bramose su di lei ...  buahahahahahaha : - D : - D : - D

Opel Astra GTC - 1.7 CDTi - 125 CV (92kW)

Turbodiesel common rail, 16V, testa in alluminio e monoblocco in ghisa. Coppia max 28,5 kgm (280 Nm) a 2300 giri/minuto. Cambio 6 marce, ABS e ESP Plus. Anniversary pack (cerchi lega da 16", sottoporta e appendici aerodinamiche anteriori e posteriori). Colore: Black Sapphire (black... of course : - D )

Dopo questa estrema sboronata vi propongo il commercial di Opel per promozionare il GTC... per la cronaca questa pubblicità è bannata dagli animalisti un po' ovunque.. non capisco... why????   : - D

 

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Di DL4U (del 23/04/2008 @ 22:21:01, in Passions, linkato 2365 volte)
Carissimi lettori & commentatori del blog, è venuto il momento di fare i conti con noi stessi. Per quanto possiamo apparire persone serie, composte e professionali (non guardiamoci in giro alla ricerca di altre persone.. stò parlando di voi... : - D : - D ) ciascuno di noi nasconde una vena più o meno sopita di tamarraggine. L' istinto primordiale, primitivo del tamarro (o altri sinonimi vedete voi...) c'è in tutti: in alcuni casi più palesemente manifestata (diciamo che questo non è il nostro caso) in altri rimane latente e nascosta nelle pieghe della personalità pronta a sbucare quando meno te lo aspetti. Badate bene: non stiamo parlando di tamarraggine di bassa lega che porta le persone ad essere dei coatti di borgata, è un istinto più profondo che fa sbocciare l'animo "tamarro" anche nelle persone più composte e inaspettate. Fate mente locale, ciascuno di noi lo può esprimere in modi e forme differenti (condividiamole!), ma sicuramente una delle manifestazioni più frequenti è l'automobile. Precisiamo subito una cosa: il tamarro che intendo io non è l'orgoglioso possessore del prototipo unico di Fiat Tipo, millecento, cerchi in lega di plastica, alettonazzo posticcio appiccicato col Bostik al lunotto, spoiler "rasaerba" sul frontale e trionfale led luminoso stile Kitt sul cofano; stò parlano di qualcosa più di classe di più sottile... per intenderci meglio andiamo nello specifico. Personalmente ho raggiunto l'emancipazione della motorizzazione nel lontano 1996 (per i più pronti nei calcoli...preciso che non mi hanno stampato alla scuola guida, visto che i 18 anni li ho compiuti nel 1995 : - ) ma essendo nato il 31/12 è evidente che, come sempre, ho potuto avere il documento nell'anno successivo...) e in quel periodo chi era come me fresco di patente sognava di mettere il proprio sacro posteriore sui sedili di guida sui alcuni modelli o "sogni" che con gli anni hanno acquisito l'aura di mito. Ma andiamo per ordine... Il primo sogno, più accessibile, era un bolide blu dai cerchi a razze dorate, motore 2000 e un nome che sapeva tanto di "racing": era la Renault Clio Williams (1994-1996) di cui di seguito pubblico una fotina nel totale splendore...



Motore 16V da 1998 cc, 147 CV a 6100 giri/min. La coppia massima era invece di 175 Nm ottenuti a 4500 giri/min. Velocità massima di 215 km/h e 0 a 100 km/h in 7"7. Un bolide nel corpo di un' utilitaria, che il grande Frank Williams firmò con apposita targhetta metallica numerata: un capolavoro che ebbe un glorioso trascorso nelle gare (rally, pista e salita) che ancora oggi a distanza di anni continua.
La seconda passione accessibile (e per me lo è stato in pieno! ) era una piccola sportiva compatta dal motore 16V: certo non un missile come la Clio, ma mooolto stylish ! Era il 1994 e nasceva la Opel Tigra (vettura che secondo la mia filosofia era declinabile solo nel colore nero), un piccolo coupè prodotto sulla base della Corsa (stesso pianale ed interni) ma "vestita" da una carrozzeria sinuosa nata dalla matita dell'ingegnere giapponese Hideo Kodama. Due le motorizzazioni entrambe a benzina, un 1.4 cc ed un 1.6 cc con distribuzione a 4 valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa da 90 e 106 CV rispettivamente. Entrambi i motori appartenevano alla famiglia Ecotec. La mia, del luglio 1996, è una milleequattro con 90 cavalli (e qualche ronzino ottenuto con qualche accorgimento). Eccola (non è la mia, ma è identica):



Ah... ancora oggi la ricomprerei, altro che la nuova Tigra Twin Top (non ha lo stesso spirito)! In quegli anni aprì il filone delle piccole coupè compatte sbaragliando tutti i concorrenti & copie (vedi Ford Puma).
Ma su tutte c'era LEI, LA MACCHINA PER ECCELLENZA, LA REGINA:



Il sogno di un' intera generazione: il Deltone, l' Integrale o come specifica la carta d'identità: Lancia Delta HF Integrale 16v Evoluzione (nata come Delta 4WD nel 1986 sino alle ultime versioni speciali Evoluzione del 1994). Ecco i dati di targa del modello HF Evo2: trazione integrale, motore turbo (Garrett) da 1995 cc a 16V , 215 CV, velocità massima 220 km/h e 0-100 in 5,7 secondi... Alla storia di quest'auto che è ormai leggenda moltissimo ha contribuito il meraviglioso palmares di vittorie nel mondiale rally: sei anni consecutivi in vetta al mondo dal 1987 al 1993 (6 titoli marche, 5 titoli piloti, 46 vittorie assolute) anticipati nel 1985 dalla parentesi "estrema" della variante Delta S4 ("Sovralimentata a 4 ruote motrici"):



Un bolide da 480 CV (ma nell'ultima evoluzione era salita a 600 CV) con motore di soli 1759 CV, 16V, ma dotato di turbina KKK e compressore volumetrico "Volumex" . Un gioiello nato dallo staff Lancia Corse-Abarth sotto la sapiente guida dell'ingegner Lombardi. Questo missile dominò il gruppo B del mondiale rally (dominata dal compianto Henry Toivonen, che sulla S4 trovò la morte, Miki Biasion - ne fu collaudatore -, e Marku Allen) finchè questa divisione non fù abolita dalla FIA in quanto ritenuta troppo estrema e pericolosa.
Ma torniamo al "Deltone". Eccola nei suoi panni di lavoro, come è ben stampata nella mente di tutti noi:

Livrea Martini Racing, stemma ed elefantino HF sulla mascherina, bella, potente: un mito della tecnologia automobilistica italiana universalmente riconosciuta nel mondo. Con il ritiro dalle competizioni dell' Integrale, si chiude (purtroppo definitivamente) la gloriosa storia nelle corse della Lancia (e delle officine Abarth che in team ne sviluppavano la parte tecnica) che vide i successi della Fulvia HF, della Stratos, della 037, della S4 e della Regina Delta. Che rimpianto! Altro che Lancia Y o Musa... per carità belle macchinette da città per signore ingioiellate, ma che nulla c'entrano con il vero lo spirito Lancia!!

Rimasti definitivamente orfani della Delta, le nostre mire nascoste di "sboroni" si sono placate con l'arrivo delle giapponesi che ne hanno preso il posto (senza mai scalfirne il prestigio): le due concorrenti in eterna lotta, Subaru Impreza WRX STi e Mitsubishi Lancer Evolution (nelle varie numerazioni):



Belle, prepotenti ed eccessive (se confrontate con i modelli "cittadini" da cui derivano..) hanno diviso in due schiere le orde di appassionati tra i supporter della "Evo" e sfegatati dell'Impreza. Ancor oggi (nell' evoluzione 10 della Lancer e versione "berlina" della Subaru) sono oggetto di desiderio di tutti. A dar prestigio l'Impreza e a coltivare le nostre ambizioni di tamarri molto hanno contribuito le gesta del grande Colin McRae (R.I.P. sigh!) e le ore trascorse emulandolo sui videogames a lui dedicati. Ecco cosa intendo per spirito "tamarro inside" nella sua più verace declinazione automobilistica. Cari cultori del "leva", della "petomarmitta", del fitro aria conico, del "cometispremoicavallimappandotilacentralina" e della valvola pop-off ( Andrea "Virtual" ci sei??? Mi aspetto un commento sulla tua Peugeot 106 Rallye 16V ; - ) ) chiudo il post con l'immagine del il mio prossimo gesto "insano" frutto della tamarraggine di cui sopra (l'immagine è puramente indicativa):



Opel Astra GTC - 1.7 CDTi - 125 CV - 6 marce
Ovviamente nera (o forse al limite blu scuro metallizzato)!

Non c'è ancora nulla di formalizzato, ma i miei fidatissimi meccanici Opel (Andrea & Luca) sono al lavoro! News a breve : - D : - D

Ah!... Mi aspetto di conoscere le vostre degenerazioni e depravazioni in tema di tamarragine nei commenti a questo post !!!


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Di DL4U (del 22/04/2008 @ 22:54:54, in Amenitą e altre "patacate" miste, linkato 3797 volte)


Sono certo che non c'e' requentatore delle pagine di questo blog che non abbia dubbi se cito il nome del Sig. Wile E. Coyote e che non ne conosca per filo e per segno le innumerevoli traversie subite nel ligio svolgimento del proprio lavoro: l'eterna caccia al pennuto spocchioso e rompiscatole Road Runner (alias Beep Beep). Se siete giunti a questo punto della lettura non avete ancora capito di chi sto parlando, vi prego di passare ad altro blog! Insomma che infanzia difficile avete avuto : - D .... Se, ovviamente come penso, avete ben presente la drammatica vicenda umana del Sig. Coyote, sarete consci del fatto che il nostro eroe è costretto alla fame cronica principalmente a causa della scarsissima qualità dei prodotti e degli strumenti di caccia fornitigli dalla società ACME Inc. Stufo di quanto sino a ora subito, finalmente il nostro protagonista si è deciso ad intentare causa legale alla ditta ACME (acronimo per "A Company which Make Everything") al fine di ottenere il giusto e definitivo risarcimento. Facendo di meglio di "Mi manda raitre", e portando finalmente alla luce quanto per anni è stato insabbiato da tutte le associazioni di consumatori, pubblichiamo con onore il testo integrale della causa intentata dal Sig. Wile E. Coyote nei confronti dell'azienda incriminata (ringraziamo l'Avv. Harold Schoff, legale del Sig. Coyote per la gentile concessione):
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COYOTE VS. ACME
Nel Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti, Distretto Sudovest, Tempe, Arizona
Caso N. B19294, Giudice Joan Kujava, Presidente

Wile E. Coyote, Attore vs. Acme Company, Convenuto

Dichiarazione introduttiva del signor Harold Schoff, avvocato del signor Coyote:

Il mio cliente, il signor Wile E. Coyote, residente in Arizona e negli stati contigui, fa qui causa per danni contro l'Acme Company, fabbricante e distributrice al dettaglio di merce assortita, con sede legale in Delaware e affari in ogni stato, distretto e territorio. Il signor Coyote cerca compensazione per lesioni personali, lucro cessante, e sofferenze mentali causate come diretto risultato delle azioni e/o grave negligenza della detta societa', ai sensi del Titolo 15 del Codice degli Stati Uniti, Capitolo 47, sezione 2072, sottosezione (a), relativa alla responsabilita' per il prodotto.
Il signor Coyote dichiara che in ottantacinque occasioni distinte ha acquistato dalla Acme Company (da qui in poi, "Convenuto" ), tramite il dipartimento ordini postali di questa societa', certi prodotti che gli hanno causato lesioni corporee dovute a difetti di manifattura o inadeguati avvisi di precauzione. Scontrini emessi al signor Coyote come prova dell'acquisto sono attualmente in possesso della Corte,contrassegnati come Reperto A. Tali lesioni sostenute dal signor Coyote hanno temporaneamente limitato la sua abilita' di guadagnarsi da vivere nella sua professione di predatore. Il signor Coyote e' un lavoratore autonomo e quindi non soggetto alla Compensazione INAIL. Il signor Coyote dichiara che il 13 Dicembre ricevette dal Convenuto via pacco una Slitta Razzo Acme. L'intenzione del signor Coyote era di usare la Slitta Razzo come ausilio nell'inseguimento della sua preda. Non appena ricevuta la Slitta Razzo il signor Coyote la tolse dal suo imballaggio di legno e, avvistando la sua preda in lontananza, attivo' l'accensione. Quando il signor Coyote si aggrappo' alle maniglie,la Slitta Razzo accelero' con una forza talmente improvvisa e precipitosa da allungare gli arti superiori del signor Coyote fino ad una lunghezza di venti metri. Successivamente, il resto del corpo del signor Coyote si proietto' in avanti con un violento sobbalzo, causandogli gravi sforzi alla schiena e al collo e piazzandolo inaspettatamente a cavalcioni della Slitta Razzo. Scomparendo oltre l'orizzonte a una velocita' tale da lasciare una scia tipo jet che si affievoliva lungo il suo percorso, la Slitta Razzo subito porto' il signor Coyote all'altezza della sua preda. In quel momento l'animale che stava inseguendo viro' bruscamente a destra. Il signor Coyote tento' vigorosamente di seguire questa manovra ma ne fu impossibilitato, a causa dello sterzo mal progettato della Slitta Razzo e del sistema di frenaggio difettoso o inesistente. Subito dopo, la progressione incontrollata della Slitta Razzo porto' essa con il signor Coyote in collisione con un fianco della mesa. Il Paragrafo Uno del Rapporto del Perito Medico (Reperto B), preparato dal Dott. Prof. Ernest Grosscup, dettaglia le fratture multiple, contusioni e danni ai tessuti riportati dal signor Coyote come risultato di questa collisione. La cura delle lesioni richiedette un bendaggio totale intorno alla testa (escludendo le orecchie), un collare, e l'ingessatura parziale o totale di tutte e quattro le gambe. Ostacolato da queste lesioni, il signor Coyote era tuttavia obbligato a sostentarsi. Tenendo a mente questo, acquisto' dal Convenuto come ausilio per la mobilita' un paio di di Pattini Razzo Acme. Quando tento' di usare questo prodotto, tuttavia, rimase coinvolto in un incidente notevolmente simile a quello che era capitato con la Slitta Razzo. Ancora, il Convenuto ha venduto pronta cassa, senza caveat, un prodotto che attaccava potenti reattori a getto (in questo caso, due) a veicoli inadeguati, con scarsi o inesistenti dispositivi per la sicurezza del passeggero. Ingombrato dalle sue pesanti ingessature,
il signor Coyote perse il controllo dei Pattini Razzo subito dopo esserseli legati, ed entro' in collisione con un cartellone stradale cosi' violentemente da lasciare un buco della forma della sua intera silhouette.
Il signor Coyote dichiara che in occasioni tropo numerose per elencarle tutte in questo documento ha sofferto inconvenienti con esplosivi acquistati dal Convenuto: il tric-e-trac " Piccolo Gigante" Acme, il Missile Terra-Aria Autoguidato Acme, etc. (Per una lista completa, si veda il Catalogo Postale Esplosivi Acme e l'allegata deposizione, ammessi a prova come Reperto C). In verita', si puo' affermare senza tema di smentita che non una volta un esplosivo acquistato dal Convenuto dal signor Coyote si e' comportato nella maniera prevista. Per citare giusto un esempio: a costo di molto tempo e sforzo personale, il signor Coyote costrui' attorno al bordo esterno di un picco uno scivolo di legno che iniziava dalla cima del picco e discendeva a spirale intorno ad esso fino a pochi metri sopra una X nera dipinta sul terreno desertico. Lo scivolo era progettato in maniera tale che un esplosivo sferico del tipo venduto dal Convenuto sarebbe rotolato facilmente e agilmente giu' fino al punto di detonazione indicato dalla X. Il signor Coyote piazzo' un generoso mucchietto di mangime per uccelli direttamente sulla X e quindi, portando con se' la Bomba Acme sferica (Catalogo #78-832), sali' in cima al picco. La preda del signor Coyote, vedendo il mangime,
si avvicino', e il signor Coyote procedette ad accendere la miccia. In un attimo, la miccia brucio' fino alla base, causando la detonazione della bomba. Oltre che ridurre tutta l'accurata preparazione del signor Coyote a un niente, la detonazione prematura del prodotto del Convenuto risulto' nelle seguenti sfigurazioni del signor Coyote:

1. Gravi bruciature del pelo su testa, collo e nuca.
2. Discolorimento color carbone.
3. Frattura dell'orecchio sinistro alla base, che causo' dopo lo shock il penzolamento dell'orecchio con un rumore scricchiolante.
4. Totale o parziale combustione dei baffi, che produsse arricciamento, ingarbugliamento, e disintegrazione in cenere.
5. Radicale allargamento degli occhi, dovuto alla carbonizzazione delle sopracciglia e delle palpebre.

Veniamo ora alla Scarpe a Molla Acme. I resti di un paio di queste acquistate dal signor Coyote il 23 Giugno sono il Reperto B dell'Attore. Frammenti selezionati sono stati consegnati ai laboratori metallurgici dell'Universita' di California a Santa Barbara per delle analisi, ma fino ad oggi non e' stata trovata nessuna spiegazione per il malfunzionamento improvviso ed estremo di questo prodotto. Come pubblicizzato dal Convenuto, questo prodotto e' l'essenza della semplicita': due sandali di legno e metallo, ognuno attaccato a molle di acciaio temperato di grande forza elastica e strettamente compresse da un dispositivo a martelletto con una cordicella di rilascio. Il signor Coyote credeva che questo prodotto gli avrebbe consentito di balzare incontro alla sua preda nei momenti iniziali dell'inseguimento, dove i riflessi veloci pagano di piu'. Per aumentare ulteriormente il potere di spinta delle scarpe, il signor Coyote ne infisse il fondo sul lato di un grosso masso. Adiacente al masso c'era un sentiero che la preda del signor Coyote notoriamente frequentava. Il signor Coyote mise le sue zampe posteriori nei sandali di legno e metallo e si accuccio' in posizione di allerta, con la zampa anteriore destra che teneva saldamente la cordicella di rilascio. In breve tempo la preda del signor Coyote apparve effettivamente sul sentiero venendogli incontro. Senza il minimo sospetto, la preda si fermo' vicino al signor Coyote, ampiamente dentro il raggio d'azione delle molle in piena estensione. Il signor Coyote misuro' la distanza con cura e procedette a tirare la cordicella di rilascio. A questo punto, il prodotto del Convenuto avrebbe dovuto spingere il signor Coyote via e lontano dal masso. Invece, per ragioni ancora sconosciute, le Scarpe a Molla Acme spinsero il masso lontano dal signor Coyote. Mentre la preda designata continuava a tirar dritto indisturbata, il Signor Coyote penzolava sospeso nell'aria. Poi le due molle appaiate fuono richiamate, portando i piedi del signor Coyote a una violenta collisione con il masso, il pieno peso della sua testa e parti anteriori gravante sopra le sue estremita' inferiori. La forza di questo impatto quindi causo' un rimbalzo delle molle, al che il signor Coyote fu spinto verso il cielo. Un secondo richiamo con collisione segui'. Nel frattempo il masso, che era approssimativamente ovoidale nella forma, aveva iniziato a rimbalzare giu' per il fianco della collina, con lo scatto e il richiamo delle molle che ne incrementavano la velocita'. Ad ogni rimbalzo, il signor Coyote veniva in contatto con il masso, o il masso veniva in contatto con il signor Coyote, o entrambi venivano in contatto con il suolo. Siccome la pendenza era lunga, questo processo continuo' per un po' di tempo. La sequenza delle collisioni risulto' in un danno fisico sistemico del signor Coyote, id est, appiattimento del cranio, spostamento laterale della lingua, riduzione della lunghezza delle gambe e della parte inferiore del corpo, e compressione delle vertebre dalla base della coda alla testa. La ripetizione dei colpi lungo un asse verticale produsse una serie di pieghe orizzontali regolari nei tessuti corporei del signor Coyote - una rara e dolorosa condizione che causo' al signor Coyote un'espansione verso l'alto e una contrazione verso il basso alternatamente mentre camminava, e l'emissione di un fischio stonato, tipo fisarmonica, ad ogni passo. La natura distraente e imbarazzante di questo sintomo e' stata un grosso impedimento nella ricerca del signor Coyote di una normale vita sociale.
Come la Corte e' senza dubbio consapevole, il Convenuto ha un monopolio virtuale della fabbricazione e vendita di beni richiesti dal lavoro del signor Coyote. E' nostro contenzioso che il Convenuto ha usato il suo vantaggio di mercato a detrimento del consumatore di prodotti specializzati quali polvere pruriginosa, aquiloni giganti, trappole per tigri Burmesi, incudini, ed elastici lunghi cinquanta metri. Per quanta sfiducia possa aver maturato nei prodotti del Convenuto, il signor Coyote non aveva altra fonte di rifornimento domestica a cui rivolgersi. Ci si puo' solo chiedere cosa farebbero i nostri partner commerciali in Europa e Giappone di una tale situazione, dove ad una societa' gigante e' ripetutamente permesso di vittimizzare il consumatore nella maniera piu' avventata ed errata.
Il signor Coyote chiede rispettosamente che la Corte tenga in considerazione queste maggiori implicazioni economiche e valuti i danni punitivi nella misura di diciassette milioni di dollari. In addizione, il signor Coyote chiede danni materiali (pasti mancati, spese mediche, giorni persi nell'occupazione professionale) nella misura di un milione di dollari; danni biologici (danni morali, offese alla reputazione) di venti milioni di dollari; e parcella dell'avvocato di settecentocinquantamila dollari.
Danni totali: trentotto milioni settecentocinquantamila dollari. Concedendo al signor Coyote la somma piena, questa Corte censurera' il comportamento del Convenuto e dei suoi amministratori, dirigenti, azionisti, successori, e riaffermera' il diritto del predatore individuale ad un'uguale protezione sotto la legge.

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Inutile dire che questo blog supporta la lotta del Sig. Coyote ed è pronto a sostenere una "class action" contro la ACME Inc. Pubblichiamo altresì il catalogo completo dei prodotti
ACME: se avete anche voi acquistato da questa azienda vi preghiamo di contattare il gestore del blog al fine di unire il vostro nome nella lista di azione contro questi produttori di congegni letali!!

Aiutiamo Wile E. Coyote nella lotta!




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Di DL4U (del 18/04/2008 @ 22:03:23, in Musica, testi, citazioni, canzoni, linkato 850 volte)
Elle-Elle Live 2008 - Ligabue - sabato 5 luglio a Milano - stadio San Siro



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Ci han concesso solo una vita
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai
E calendari a chiederci se
stiamo prendendo abbastanza abbastanza
Se per ogni sbaglio avessi mille lire
Che vecchiaia che passerei
Strade troppo strette e diritte
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po'
Che andare va bene pero'
A volte serve un motivo, un motivo
Certi giorni ci chiediamo e' tutto qui?
E la risposta e' sempre si'
Non e' tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni pero' troppo grandi e belli sai
Belli o brutti abbiam facce che pero' non cambian mai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Se un bel giorno passi di qua
lasciati amare e poi scordati svelta di me
che quel giorno e' gia' buono per amare qualchedun'altro
qualche altro
dicono che noi ci stiamo buttando via
ma siam bravi a raccoglierci.
Non e' tempo per noi che non ci adeguiamo mai
Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai
Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Non e' tempo per noi che non vestiamo come voi
Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi
Forse ingenui o testardi
Poco furbi casomai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai

Non è tempo per noi - Ligabue -1990


____________________________________

Mi piace molto il testo di questa canzone. In "Non è tempo per noi" si sente e si legge lo spirito originale di Luciano Ligabue e delle canzoni del primo album (l'omonimo dell'esordio, datato 1990): un disco suonato con la band originale dei ClanDestino e che contiene canzoni ormai famosissime ("Balliamo sul mondo", "Bambolina e Barracuda", "Piccola stella senza cielo" e "Marlon Brando è sempre lui" tra le altre... ) e pietre miliari nella discografia del rocker di Correggio. Pezzi vivaci, sentiti forse ancora connotati da uno stile ancora acerbo ma cantati con quella voglia di emergere dalla gavetta che li hanno resi successi duraturi negli anni. A distanza di tempo, il prossimo luglio si va alla seconda live del Liga a Milano dopo aver recuperato al volo quattro biglietti su Ticketone... massì in fondo ogni tanto queste botte di vita ci vogliono, sarà una serata sicuramente diversa ... e l'ultimo???
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Di DL4U (del 14/04/2008 @ 21:04:50, in Pensieri, riflessioni e sfoghi..., linkato 745 volte)
In queste ore, con lo spoglio delle schede elettoriali, si sta delineando il nuovo assetto politico nazionale; come già avvenuto nelle scorse tornate assistiamo al capovolgimento di fronte rispetto al precedente governo, questa volta a dir la verità forse con maggiori margini, ma sostanzialmente l'impressione personale è che, bene o male, nulla cambierà in modo significativo rispetto al recente passato. La nuova maggioranza si barcamenerà tra sopravvivenza e interessi personali; con i numeri che la Lega in queste consultazioni sta ottenendo difficilmente sarà "imbrigliabile" con semplicità nel recito della coalizione a cui appartiene e prevedo diverrà presto ago della bilancia in molte decisioni. Per il resto sarà il solito piattume asservito agli interessi di pochi (o di uno solo ?!?) tenuto conto che quello che è rimasto di AN si è sciolto nel brodo stantio e ripetivo del nuovo PdL; rivederemo le solite facce, risentiremo i soliti discorsi triti e ritriti e come per magia torneranno in auge discorsi affossati dalla precedente coalizione di governo (si prepari l'Ingegner Cane di Fabio de Luigi: il ponte sullo stretto sarà da fare e serviranno "miliiiillemila" milioni di euro...), tornerà la finanza creativa e condonata di Tremonti. Il tutto guidato da un settantenne, imbacuccato e per certi versi già imbalsamanto, con sorriso marchiato Richard Ginori e tanta vanità da playboy da dancing di provincia. Pregusto già le meravigliose creazioni comiche (dopo le corna, gli apprezzamenti da osteria, cosa si inventerà? ) dello "Psiconano" nei principali convegni e appuntamenti internazionali. Con tutto questo dall'altra parte cosa troviamo? Una coalizione guidata da un Veltroni utopico con evidenti problemi di sdoppiamento della personalità, ritenendosi per lo più la reincarnazione "de nojaltri" di J.F.Kennedy a distanza di 45 anni dalla sua morte. E' evidente che con un programma che punta al "paese che non c'è" , senza un minimo di concretezza sulle reali esigenze del paese e dei suoi cittadini, non i poteva andare molto lontano. Avrà pesato anche il non essersi staccati da un fardello troppo immondo come quello dell'amministrazione della Campania che ha lordato e "sputtanato" una città, una regione, un paese agli occhi del mondo intero, avrà pesato il non aver saputo proporre un programma reale e propositivo (e non una fotocopia di quello del concorrente), avranno pesato i fardelli e le eredità negative del precedente governo di centro sinistra uscito battuto dal voto del parlamento. E' lecito dubitare anche sulla concretezza che saprà dare il PD al suo ruolo di opposizione: sarà costruttiva o sarà come sempre (prescidendo da colori e orientamenti) la tipica opposizione distruttiva votata unicamente alla caduta del governo vigente? Propendo per questa seconda ipotesi. Governare (in maggioranza ed opposizione) un paese significa dar vita ad iniziative che portino all'effettivo ammodernamento delle infrastrutture, all'adeguamento tecnologico e culturale della società e delle persone. Significa incentivare i giovani, la loro iniziativa (nel campo della ricerca e del lavoro), motivare e sapere coltivare quel patrimonio unico di voglia e creatività insita nelle generazioni più giovani: una nazione può innovare soltanto con il viso e le idee dei giovani, non con le manovre politiche e finanziarie di un manipolo di sessanta-settantenni e più che nel mondo reale (e non drogato della politica) sarebbero già da tempo in pre-pensionamento. La forza di un paese è nella capacità di adeguarsi velocemente con la ricerca e l'adozione su larga scala delle nuove tecnologie al servizio dei cittadini e delle comunità: comunicazioni sicure e veloci, trasmissione e accessibilità alle informazioni (e alla cultura) in tempi rapidi e secondo modalità semplici, servizi ed infrastrutture moderne ed adeguate alle esigenze del cittadino. Il che vuol dire mezzi pubblici decenti e affidabili capaci di essere una valida alternativa al trasporto su gomma, reti viarie degne di questo nome e non surrogati di mulattiere, autostrade percorribili e non eterni ingorghi incompiuti. La vitalità, la capacità di produrre e il benessere di una nazione non espressa dal nudo e crudo PIL, Queste sono espresse dalla capacità di dare una risposta adeguata alle esigenze di lavoro e solidità personale dei cittadini, evitando i gorghi infernali del precariato, dell'interinale; sono date dalla volontà di innovare e ricercare sia a livello accademico che a livello aziendale (per troppo tempo ho visto la ricerca universitaria segregata in scantinati oscuri e mal dotati, quando in altri paesi è portata in palmo di mano). Lo stato non deve essere vampiro e sanare con le tasse e la fiscalità le emorragie della gestione scriteriata e spendacciona della classe politica; per quanto tempo balzelli e accise dell'anteguerra dovranno affliggere i consumi della gente ed i costi delle materie prime? In un contesto dove (sia tu imprenditore o dipendente) lo stato ti succhia più del 40-45% del tuo introito senza darti nulla in cambio in termini di servizi o miglioramento della qualità della vita, le aziende stagnano nella necessità di sopravvivere e sbarcare il lunario rivalendosi avidamente sul dipendente, sul precariato è impossibile che si instauri un volano di rinascita e risollevamento di un paese. Vengono così a mancare le fondamenta e le certezze su cui è possibile formare nuove famiglie, dare nuovo impulso all'economia ed innovare un paese. Mentre altri paesi, che fino a pochi decenni fa erano il fanalino di coda del continente (economicamente e politicamente) - vedi la Spagna - hanno fatto nel concreto passi da gigante nell'innovazione culturale, sociale e strutturale in Italia si sopravvive di un passato da settima potenza economica del mondo che non c'è più (e forse in realta non c'è mai stato), si risponde al problema energetico con centrali elettriche a carbone, si distrugge il patrimonio turistico e ambientale con la monnezza, la sciatteria e l'ignoranza (chissà poi perchè ci ostinamo a seppellire tutto ancora in una discarica quando con i termovalorizzatori in altri paesi più avveduti - vedi la Germania - con la nostra monnezza ci fanno denaro sonante), ci si bea dell'Expo di Milano 2015 ben sapendo dei criteri con cui questo è stato assegnato e del fiume di denaro pubblico che verrà sperperato in opere che mai verranno finite e che faranno bella compagnia a quelle "storiche" di Italia 90. Intanto la credibilità internazionale del paese intero va a farsi benedire assieme alla nostra ormai rinomata incapacità di autogovernarci e di darci una solidità politica. Ciò fa tremendamente irritare è l'incapacità dei politici di assumere il ruolo (sia di governo o opposizione) che il voto loro assegna: meglio passare il tempo ad insultarsi e demolendosi a vicenda (magari tra le pareti sicure e servili di uno studio televisivo, che è molto più moderno di in un' aula del parlamento...) anzichè pensare al dar vita ad un progetto corale e costruttivo. Arriverà l'estate ed arriveranno i soliti problemi come la siccità (mentre più della metà dell'acqua potabile si perde nelle falle di una rete idrica colabrodo), torneranno i grandi drammi (dopo Cogne e Garlasco pian piano ci si sta spostando verso sud, chissà che non ci sia un gran ritorno del mostro di Firenze..) che grazie ad una sapiente sovraesposizione mediatica ci distoglieranno dalla realtà di tutti i giorni, ci racconteranno che è bene aver paura del prossimo con un bell' "Allarme immigrazione" sparato a tutto volume dai titoli dei TG (meglio restare chiusi in casa nel sicuro rimbabimento di una tv omologata e ovunque identica per mancanza di contenuti), non ci diranno che la criminalità è frutto di lassismo ed ipocrisie nella gestione dei problemi sociali di mancanza di programmi di inserimento e integrazione, di assoluta inesistenza di piani di gestione e inserimento dei flussi migratorii. Non verrà risolta l'ingerenza della politica, nei fatti e nella vita delle persone, capace di bloccare ogni forma di decisione a livello nazionale giù fino a quello comunale. E poi se ci sarà da fare un nuovo G8 o altre cavolate simili, rifacciamolo senza dubbio in Italia: tanto qui è possibile blindare il centro di una città per far incontrare una decina di fessi che mai decideranno nulla del vero destino del mondo, fare tutto il casino che si vuole mettendo a ferro e fuoco ogni cosa per le strade o negli stadi (ma non farti beccare dalla polizia, che se ti va di sfortuna finisci in mezzo ad un manipolo di agenti picchiatori di Bolzaneto), far esplodere con qualche bomba di stato (vai tranquillo ...tanto c'è ancora da capire chi ha fatto cosa a piazza Fontana, a piazza della Loggia, sull'Italicus, alla stazione di Bologna, sul DC9 di Ustica, sul Cermis .... ora che ti beccano fai in tempo a vivere almeno due vite in tutta tranquillità), radere al suolo il raro verde pubblico per inventarsi una neorealistica colata di cemento che prima o poi un condono provvederà a sanare, chiedere ed ottenete incentivi economici a fondo perso per finanziare opere pubbliche meravigliosamente inutili o da lasciare incompiute (ma non provare a chiedere un mutuo per acquistarti una prima casa senza avere almeno quattro soldi in banca.. barbone!) ; e se proprio proprio non riesci a sbarcare il lunario, fondamentalmente non sai fare un cazzo, non hai nessuna cultura e voglia di migliorarti, non te ne frega di nulla e di niente, non ti preoccupare: un posto in parlamento o nella casa di un reality (scegli tu, tanto è indifferente, sempre di bordello si tratta) lo troverai sempre... ma se ostinatamente non ti rassegni al tuo piccolo compitino da bravo italiano medio, se ritieni ancora necessario pensare con la tua testa, far valere le tue ragioni e scoperchiare le storture del Belpaese vedi almeno di non passare in auto sull'autostrada di Capaci in un giorno di maggio: qualcuno potrebbe averne a male e poi tocca aprire un nuovo cantiere per sistemare il tutto.


Il nuovo ministro dell'Economia e il nuovo ago della bilancia della nuova maggioranza...




Il nuovo leader dell'opposizione in un discorso profetico del 1996... quando si dice che non cambia
mai nulla: questa parodia potrebbe essere stata fatta ieri...

Grazie Corrado Guzzanti!


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Il giovane Holden
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Vasco Rossi - Dillo alla luna (1990)

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