Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.

Un post un po' diverso... Vi propongo una raccolta di citazioni attribuite a Jim Morrison. Cantante e poeta. Controverso, punto di riferimento per generazioni diverse di giovani, eroe maledetto e angelo ribelle. La sua morte precoce nel 1971 a soli 27 anni lo ha reso, come spesso capita in questi casi, un mito della musica e il profeta moderno della libertà.
Le frasi sono state riportate come pubblicate dalla fonte originale (Wikiquote).
Una raccolta di parole e pensieri in cui ciascuno di noi può trovare qualcosa di interessante.
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Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare
a testa alta con il viso coperto dalle lacrime.
Ama ragazza, ama perdutamente e, se ti dicono l'amore è peccato, ama il peccato e sarai innocente.
Amare significa pensare intensamente a qualcuno, dimenticando sé stessi.
Amo gli adolescenti perché tutto quello che fanno lo fanno per la prima volta.
Anche i fiori piangono, e ci sono stupidi che pensano sia rugiada.
A volte il vincitore è semplicemente chi non ha mai mollato.
Beato chi non avrà sogni da realizzare, perché non sarà mai deluso.
C'è il sacro terrore della morte, ma la morte è un fatto naturale, credo che la morte sia un'amica dell'uomo, perché mette fine a quel grande dolore che è la vita.
Cerca di essere sempre te stesso, così un giorno potrai dire di essere stato l'unico.
Chi di voi sa veramente di essere vivo? Noi siamo solo soldatini di fango in una guerra in miniatura.
Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire.
Ciascun giorno è farsi un giro nella storia.
Ci sono diversi tipi di libertà, e ci sono parecchi equivoci in proposito… Il genere più importante di libertà è di essere ciò che si è davvero. Si baratta la propria libertà per un ruolo. Si barattano i propri sensi per un atto. Si svende la propria capacità di sentire, e in cambio si indossa una maschera. Si può privare un uomo della sua libertà politica e non lo si ferirà –
finché non lo si priverà della sua libertà di sentire. Questo può distruggerlo.
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico,
ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
Darei la vita per non morire.
Darei tutti i miei giorni per un unico ieri.
Datemi un sogno in cui vivere perché la realtà mi sta uccidendo.
Di questi tempi la fuga è l'unico mezzo per continuare a sognare.
Dicono che l'amore è vita, io per amore sto morendo.
Dicono che sbagliando s'impara, allora lasciatemi sbagliare.
Dopo il suo sangue, la cosa migliore che un uomo può dare di sé è una lacrima.
È il Sole ad inseguire la Luna, o la Luna ad inseguire il Sole? E il cielo si stancherà mai di far loro da terzo incomodo?
È meglio stare all'ombra e vedere la luce che stare alla luce e vedere l'ombra.
È meglio una fine disperata che una disperazione senza fine.
È nel momento in cui dubiti di volare che perdi per sempre la facoltà di farlo.
Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.
Fra il bene e il male c'è una porta, e io l'aprirò!
Fuoco, cammina con me!
Guarda le piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi.
Ho dato tutto ciò che potevo, sono poeta che racconta le sue storie e che canta i suoi versi. Se volete ascoltarmi tutti insieme, andremo lontano; se non vorrete ascoltarmi...
I dubbi te li crea la libertà.
I sogni sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là.
Il bourbon è un infuso maligno, richiama un siero di temerarietà, un veleno raffinato di scarafaggi e corteccia, foglie e ali di mosca raschiate dalla terra, una pellicola spessa; fluidi mestruali certo contribuiscono col loro splendore. È la bevanda delle aquile. (da Tempesta elettrica)
Il futuro non esiste, è qualcosa che noi ricorriamo e, quando lo raggiungiamo,
subito diventa presente e poi passato.
Il mio migliore amico è lo specchio, perché quando piango non ride mai.
Il mio più grande dolore è non poter far niente per la persona che amo.
Il passaggio più importante della vita è quello tra due amici e due innamorati.
Incontrami per la città, mentre vago per la città, in cerca di qualcosa che non so,
incontrami e sorridimi, poi va per la tua strada.
Invece di sentirti in colpa o cercare delle scuse per delle azioni negative compiute in passato, incomincia ora ad agire positivamente.
Io amo e vivo in silenzio ma dietro ogni sorriso nascondo una lacrima di dolore. Io sono così perché rispecchio quello che ho dentro.
Io non sarò mai nessuno, ma nessuno sarà mai come me.
Io vivo per dominare la vita, non per essere schiavo.
L'anima di una persona è nascosta in uno sguardo per questo abbiamo
paura di farci guardare negli occhi.
L'unico modo per sentirsi qualcuno è sentirsi se stessi.
La droga è la speranza di chi speranza non ne ha più.
La felicità è fatta d'un niente che al momento in cui lo viviamo ci sembra tutto.
La liberazione interiore è l'unica cosa per cui valga la pena di morire,
l'unica per cui valga la pena di vivere.
La mente mette i limiti, il cuore li spezza.
La notte è un pozzo nero dove intingo inchiostro per le mie poesie.
La perenne tentazione della vita è quella di confondere i sogni con la realtà.
La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno.
La vera felicità non è in fondo a un bicchiere, non è dentro a una siringa:
la trovi solo nel cuore di chi ti ama.
La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità. Apre tutte le porte.
E voi potete passare per quella che preferite.
La vita è come un'autostrada: non finisce mai, ma ci si resta sempre vittima.
La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo.
Le droghe sono una scommessa con la mente.
Le persone credono di essere libere, ma sono solo libere di crederlo.
Liberate l'amore o liberatevene per sempre!
Malinconia del passato, gioia del presente, pentimento del futuro... questa la vita.
Mi chiamano drogato perché mi faccio le canne, ma non sanno
che la vera droga è la crudeltà dell'uomo.
Nella vita ci sarà sempre un bastardo che ti farà soffrire, ma sarà l'unica persona
che riuscirai ad amare veramente.
Non accontentarti dell'orizzonte, cerca l'infinito.
Non amare per paura di soffrire è come non vivere per paura di morire.
Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.
Non avere paura della morte, fa meno male della vita.
Non c'è notte tanto grande da non permettere al Sole di risorgere il giorno dopo.
Non cercare l'impossibile in questo mondo di pazzi, non vi è luogo dove tu possa rifugiarti, ma se trovi qualcuno che ami tienilo stretto perché ricorda: si nasce e si muore soli... tutto il resto è niente.
Non credere a chi ti dice "ti amo", ma a chi ti guarda negli occhi e tace.
Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare.
Non essere così triste e pensieroso, ricorda che la vita è come uno specchio:
ti sorride se la guardi sorridendo.
Non diventerò vecchio: io sono come una stella cadente.
Non fuggire in cerca di libertà quando la tua più grande prigione è dentro di te.
Non ha importanza che una cosa sia vera, l'importante è crederci!
Non ho chiesto a nessuno di nascere, perciò lasciatemi vivere come voglio.
Non parlare mai di amore e pace: un Uomo ci ha provato e lo hanno crocifisso.
Non pentirti di qualcosa che hai fatto, se quando l'hai fatta eri felice.
Non piangere per chi non merita il tuo sorriso.
Non piangere per me che parto, ma pensa che se domani piove me ne sono andato a cercare il Sole.
Non piangere se un amico ti ha lasciato: solo quando ti avrà dimenticato potrai
dire di averlo perso per sempre.
Non serve strappare le pagine della vita, basta saper voltar pagina e ricominciare.
Non si può dire di aver vissuto se prima non si è provato ciò che è proibito.
Non tradire chi ti sorride: potrebbe avere la morte nel cuore e regalarti ugualmente un po' di vita.
Non vivere con la paura di morire, ma muori con la gioia di aver vissuto.
Non volevo nascere (e sono nato), non volevo vivere (e sto vivendo), ma quando morirò andrò in paradiso (perché l'inferno lo sto già vivendo).
Non è cercando di essere gli altri che si è se stessi.
Non è forte chi non cade mai, ma chi cadendo trova la forza di rialzarsi.
Non è tanto dell'aiuto degli amici che abbiamo bisogno, ma del poter far affidamento su quell'aiuto.
Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare.
Penso a me stesso come a un essere umano intelligente e sensibile, ma con l'anima di un pagliaccio, che mi costringe a distruggere tutto nel momento più importante.
Per cancellare una vita ci vuole un attimo, per cancellare un attimo ci vuole una vita.
Perché bevo? Così posso scrivere poesie. Talvolta quando si è a fine corsa e ogni bruttura recede in un sonno profondo c'è come un risveglio e ogni cosa rimasta è reale. Per quanto devastato è il corpo lo spirito cresce in energia. Perdonami Padre poiché so quello che faccio. Voglio ascoltare l'ultima Poesia dell'ultimo Poeta.
Perché è scandaloso fare l'amore a 16 anni se si può morire a tutte le età?
Perdonami Padre poiché so quello che faccio.
Prima di morire voglio sentire l'urlo di una farfalla.
Quando imparerai a fregartene della gente, solo allora sarai grande.
Quando la gente mi chiede cosa vuol dire amare, abbasso gli occhi per paura di ricordare.
Quando la guerra sarà finita, saremo troppo stanchi per goderci la vita.
Quando lei ti lascerà perché avrà trovato due occhi più belli dei tuoi, altre mani da stringere, un'altra bocca da baciare... non odiarla, ma ricorda i momenti che avete passato insieme e ringraziala... perché lei ti ha dato un poco della sua vita.
Quando ti sveglierai e non vedrai più il sole, o sarai morto o sarai tu il sole.
Questa notte non può durare in eterno, perché fra poco arriverà il mattino,
ammesso che ci sia un domani.
Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire.
Rido ma non sono felice: sto solo recitando un copione chiamato vita. citazione necessaria
Se ami qualcosa lasciala andare via, solo se torna sarà veramente tua.
Se devi vivere tutta la vita strisciando come un verme, alzati e muori!
Se dovessi scegliere tra il tuo amore e la mia vita, sceglierei il tuo amore, perché è la mia vita.
Se dovessi scegliere tra la vita e la morte, perché non esiste vita senza di te, di sicuro sceglierei la morte prima che mi scelga lei.
Se hai un'idea rispettala, non perché è un'idea, ma perché è tua.
Se la morte è il risveglio, la vita è un sogno.
Se le persone che parlano male di me, sapessero quello che dico io di loro, parlerebbero peggio.
Se non hai ragione per vivere, non trovarne una per morire.
Se per vivere ti dicono "siediti e stai zitto", tu alzati e muori combattendo.
Se qualcuno ti dice vivi strisciando, tu alzati e muori ridendo!
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e vorrebbe vivere ma sa di dover morire.
Se ti dicono che l'amore è un sogno, sogna pure ma non stupirti se ti svegli piangendo.
Se ti droghi ti capisco, perché il mondo ti fa schifo; se non lo fai ti ammiro, perché sei in grado di combatterlo.
Se tu fossi una lacrima, io non piangerei per paura di perderti.
Se una mattina ti svegli e non vedi il sole, o sei morto, o sei il sole.
Siamo buoni a nulla, ma capaci di tutto.
Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza per riprovarci.
Smetterò di amarti solo quando un pittore sordo riuscirà a dipingere il rumore di un petalo di rosa cadere su un pavimento di cristallo di un castello mai esistito.
Sogna perché nel sonno puoi trovare quello che il giorno non ti può dare.
Solo chi non conosce il dolore, può ridere di chi soffre.
Solo chi sogna impara a volare.
Solo colui che fu messo in croce ebbe l'onore di portare i capelli
lunghi senza essere chiamato drogato.
Solo quando i sogni vanno persi come lacrime nella pioggia è arrivato il momento di morire.
Sono nato in un buco, ho vissuto in un buco, morirò: per un buco.
Sono nato piangendo mentre tutti ridevano e morirò ridendo quando tutti piangeranno.
Sorridi anche se il tuo sorriso è triste, perché più triste di un sorriso triste c'è la tristezza di non saper sorridere.
Talvolta mi piace vedere la storia del rock'n'roll come l'origine della tragedia greca. Immagino un gruppo di fedeli che danzavano e cantavano in piccoli spazi all'aperto. Poi un giorno dalla folla emerse una persona posseduta e cominciò a imitare un dio. (da Tempesta elettrica)
Ti potranno tagliare le ali, ma non potranno impedirti di volare.
Tra il reale e l'irreale c'è una porta: quella porta siamo noi.
Tu per me non sei niente, solo aria, ma ricorda: senza aria non si vive.
Tutti facciamo parte di una storia infinita.
Uccidere è il coraggio del momento, vivere è il coraggio di sempre.
Un giorno anche la guerra s'inchinerà al suono di una chitarra.
Un giorno ho preso una margherita ed ho fatto "m'ama o non m'ama"... la prima volta è venuto m'ama, allora mi ama, ma la seconda è venuto non m'ama, ma non mi sono preoccupato... anche le margherite possono mentire!
Un giorno piangevo perché non avevo le scarpe, poi vidi un uomo senza piedi e smisi di piangere.
Un giorno incontrai un bambino cieco...mi chiese di descrivergli il mare, io osservandolo glielo descrissi, poi mi chiese di descrivergli il mondo... io piangendo glielo inventai...
Vivere senza tentare, significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta.
Vivi intensamente ogni giorno della tua vita, perché ogni giorno che passa non tornerà mai più.
Vivi intensamente ogni piccola cosa della tua vita, perché un giorno, queste piccole cose, sembreranno grandissime.
Vivi ogni attimo e questo non sarà mai l'ultimo. Vivo per amarti, morirò se dovrò dimenticarti.
Vivi la vita attimo per attimo, come se fosse l'ultimo.
Vivi la vita così come puoi, perché come vuoi non puoi.
Vivo per amarti, morirò se dovrò dimenticarti.
Volevo attraversare i confini della realtà volevo vedere cosa sarebbe successo: solo curiosità!
Vorrei essere nato al contrario per capire questo mondo storto.
Vorrei essere una lacrima per nascere dai tuoi occhi, vivere sul tuo viso e morire sulla tua bocca.
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Jim Morrison - (Melbourne 1943 - Parigi 1971)
"Uomini, uomini del mio presente
non mi consola l'abitudine
a questa mia forzata solitudine,
io non pretendo il mondo intero
vorrei soltanto avere un luogo, un posto più sincero,
dove un bel giorno, magari molto presto,
io finalmente possa dire: questo è il mio posto.
Dove rinasca non so come e quando
il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo."
(G. Gaber e S. Luporini - Canzone dell'appartenenza)
Mi sto rendendo conto che col passare del tempo e delle vicende della vita sta cambiando il modo con cui mi relaziono con le persone e con cui affronto la quotidianità. Se un tempo ero disposto a “passare sopra” ad un certo tipo di atteggiamento delle persone, a certe “paturnie”, ora no. L’esperienza della vita, il dover sempre e comunque affrontare difficoltà di vario genere e il trascorre la maggior parte del proprio tempo nell’ascoltare, comprendere e risolvere i problemi di tutti (trascurando il più delle volte le esigenze personali) inevitabilmente, prima o poi, ti cambia. Diventi via via sempre meno disposto ad accettare un certo tipo di pressapochismo, insofferente nei confronti del disinteresse e degli atteggiamenti menefreghisti o ipocriti.
E’ troppo facile, di fronte ad un problema o una difficoltà (di qualunque genere) “passare la palla” al primo che capita sotto tiro (di solito quasi sempre le medesime persone) e poi disinteressarsi completamente della cosa; non c’è ragione, non c’è scusa al disinteresse e tutto ciò non può in alcun modo definirsi collaborazione. C’è una motivazione di fondo ad ogni nostra attività o scelta che compiamo nella vita ed è la passione; è un mix di razionalità e sana follia che ci sprona a fare, a migliorarci ogni giorno un po’ di più, a sopportare spesso sacrifici e rinunce anche gravose perché un obiettivo o un risultato importante possa essere raggiunto. La passione, l’interesse verso ciò che si fa, unito alla determinazione, alla capacità di collaborare e ad un buon livello di senso di responsabilità sono qualità assolutamente necessarie per soddisfare il desiderio insito in ciascuno di realizzare un proprio progetto di vita.
Purtroppo mi sto rendendo conto sempre più spesso che questi principi non sempre sono condivisi e ben compresi da tutti. Troppo spesso a fronte di un problema comune mi sento dire come unica forma di collaborazione un ben servito “non mi interessa”, troppo di frequente nel momento del dialogo e del confronto (da sempre anticamera alla risoluzione dei problemi) mi trovo di fronte alla difficoltà del mancato ascolto, della tentata imposizione, dell’unica capacità di proporre altri problemi come soluzione .
No così non va e non può essere. Il dialogo prevede la capacità di sapere parlare, ma soprattutto di sapere ascoltare con serenità e con un pizzico di umiltà mettendo da parte ogni preconcetto, ogni costruzione mentale preventiva, ogni finto orgoglio che nasconde la paura del nuovo o dello sconosciuto. Il sapersi confrontare significa cogliere l’opportunità di crescere e migliorarsi insieme. Questo punto è tanto più importante quando l’obiettivo di fondo è condiviso (o dovrebbe essere condiviso) da un gruppo.
Non è possibile essere gruppo finchè non si dispone di questa base da cui partire e finchè si vive di preconcetti, di finti orgogli o malcelate paure. Se manca una motivazione al costante miglioramento (personale in primis) , l’interesse e una naturale curiosità in ciò che si fa tutto diviene più difficile. Degenerano immediatamente la qualità vita e dei rapporti; si perde la capacità di realizzare se stessi e le proprie inclinazioni riducendo la propria esistenza in un banale e inutile “tirare a campare” in una quotidiana e ordinaria sopravvivenza. Le motivazioni si perdono nel grigiore della routine, l’insoddisfazione monta e ogni giorno diventa una inutile quanto rischiosa lotta per la propria e personale sopravvivenza.
Certo, il sapersi aprire al nuovo, al confronto e all’esperienza comporta dei rischi: rompere il guscio protettivo (o scusa) della routine è una scelta che immediatamente richiede il sapersi mettere in gioco e la capacità di affrontare le difficoltà. Troppo facile criticare senza mai proporre o mettersi in gioco in prima persona; se la bolla della routine e dell’ordinaria amministrazione esplodesse in questo momento verrebbe meno il motivo del criticare e forse il paravento dietro a cui nascondersi, lasciandoci nudi di fronte alle nostre responsabilità.
Soffermiamoci ora su un altro concetto spesso abusato o travisato nel significato: il rispetto. Bene, vediamo di capire cos’è davvero questo valore. C’è un primo livello di base, dovuto a tutti e da pretendere da ciascuno, che ci proviene dalla nostra esperienza personale, dal nostro sentire, dalla nostra formazione e da quello che viene comunemente definito “nostro senso comune”. Il secondo livello, oggettivamente più difficile da ottenere, è quello che ogni giorno costruiamo col nostro agire e con la testimonianza quotidiana della nostra esistenza. Questo scaturisce naturalmente dal modo con cui ci relazioniamo agli altri, nel modo di porgerci e nel modo (più o meno responsabile) con cui si affrontano le vicende della vita. Il secondo livello del rispetto è naturalmente correlato col senso dell’appartenenza ad un gruppo di qualunque genere esso sia: famiglia, amicizie, lavoro, società civile: solo sviluppando una buona dose di comprensione, un buon livello di dialogo e dimostrando quotidianamente umiltà e collaborazione si può ottenere il rispetto e la necessaria confidenza che consente ad un rapporto umano di trasformarsi in qualcosa in più della semplice conoscenza. Purtroppo la vita non è mai sino in fondo come la si vorrebbe, e non è possibile evitare le situazioni di difficoltà e di dolore che prima o poi a turno toccano tutti; proprio in questi frangenti deve scaturire forte e naturale il rispetto, la collaborazione e il supporto ad ogni livello. Non esiste un rispetto o un’amicizia per l’ora dello svago e della spensieratezza e un diverso atteggiamento per il momento dei problemi. Non esistono scuse da accampare: piuttosto ammettiamo in sincerità e pacatezza la realtà delle cose che quanto sembrava non è nella realtà senza prese in giro.
Se si pretende rispetto lo si deve anche concedere, non solo in apparenza: quando si cerca il dialogo questo appello deve essere sempre accolto, mai troncato sul nascere. Chi cerca di dialogare ragionando o cercando di affrontare tematiche di interesse comune, dovrebbe essere quanto meno ascoltato. Chi sente di avere qualcosa da dire ha il sacrosanto diritto di avere propria voce in capitolo: troppo spesso si ritiene più giusto reprimere opinioni, punti di vista e suggerimenti per finte paure, per posizioni preconcette: è sempre meglio esporre e confrontarsi piuttosto che reprimere dentro di sé, sedimentando nel tempo pericolose insofferenze e reprimendo nella suddetta routine la propria personalità. Il significato stesso del dialogo è il primo mattone della convivenza sociale e di in gruppo in genere: dato un problema o un tema ciascuno di noi (se supportato da argomenti validi) è invitato ad argomentare pubblicamente una propria opinione, una proposta, una soluzione. Solo in questo modo è possibile la diffusione dell’informazione, il possibile dibattito e il necessario confronto tra le persone al fine di raggiungere un obiettivo comune. Naturalmente questo implica la capacità (purtroppo sempre più rara) di ascolto da parte degli altri : dalla pazienza dell’ascolto e della comprensione c’è sempre qualcosa di piccolo o grande da imparare, qualcosa di utile da apprendere per la propria formazione personale e da mettere da parte per futuri usi. Troppo comodo non ascoltare confidando che chi in quel momento sta parlando ci sia sempre, sempre disponibile, a ripetere allo sfinimento le stesse cose o peggio ancora presupponendo che ciò che si sta dicendo non sia di minimo interesse per se stessi o gli altri. Non è così che si crea partecipazione, non è così che si crea collaborazione, non è così che si da e si ottiene rispetto personale, non è così che si crea la propria libertà.
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La libertà
Giorgio Gaber
(1972)
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Da "Dialogo tra un impegnato e un non so"
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Per fortuna non siamo tutti uguali e le eccezioni esistono. Eccome se esistono, me le tengo strette coi denti e ringrazio il destino che me le ha fatte incontrare nel percorso della vita.
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