Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
13 marzo del 1989: vent'anni fa esatti. Una data che ha cambiato il mondo e un po' le abitudini di tutti noi. Era il giorno in cui il fisico britannico Tim Berners-Lee, allora trentaquattrenne, presento' al CERN di Ginevra, un documento intitolato ''Information Management: a Proposal''; nel testo veniva presentato un nuovo sistema, basato sugli ipetesti, per rendere piu' agevole la distribuzione di dati scientifici tra gli scienziati. Per la prima volta le singole parole contenute in un documento digitale potevano essere utilizzate per creare legami con altri testi in altri computer in rete: nasceva il concetto di link . La risposta del supervisore di Berners-Lee, Mike Sendall, fu abbastanza fredda, pur accogliendo comunque l'idea del suo ricercatore e dando il via libera all'approfondimento del progetto insieme ad un altro scienziato, il belga Robert Cailliau.
Nella foto: Tim Berners-Lee
Nel giro di due anni gli Berners-Lee e Cailliau costruirono le fondamenta del Web e realizzarono anche il primo browser, il programma visuale per ''sfogliare'' le pagine del web. Qualche curiosità: come primo server fu utilizzato un computer NeXT, costruito dalla ditta fondata da Steve Jobs dopo che aveva lasciato la Apple la prima volta. La 'rivoluzione' del Web comincia, pero', solo nel 1993, quando viene creato 'Mosaic', il primo Browser, il programma per 'navigare' tra i link delle pagine web. E' anche l'anno in cui il Cern rinuncia ad ogni diritto d'autore sul Web e mette a disposizione del pubblico le basi ed i protocolli del software. Da quel momento il numero dei siti e' subito cresciuto esponenzialmente, passando da 130 nel 1993 a 35 milioni nel 2003, ai circa 180 milioni del 2008, secondo le rilevazioni Netcraft (con 1,5 milioni di domini italiani). E nel 2010, secondo l'Icann, l'ente che sovrintende alla gestione dei domini Internet, raggiungeremo il limite dei quattro miliardi di indirizzi consentito dall'attuale sistema di gestione di rete. Tim Berners-Lee non e' mai diventato ricco, nonostante la sua invenzione si sia trasformata nel volano di una nuova economia, ed ha dovuto aspettare fino al 2003 per ricevere i primi significativi riconoscimenti della sua opera. L'anno dopo gli e' stato conferito anche un premio scientifico da un milione di euro dal presidente della Repubblica Finlandese ed e' stato insignito del titolo di 'Sir' dalla Regina Elisabetta II. Sir Tim attualmente e' il direttore del Consorzio del World Wide Web, con il quale continua a guidare lo sviluppo della grande ragnatela. La sua piu' grande preoccupazione al momento riguarda la sicurezza e la privacy degli utenti. Proprio oggi davanti alla Camera dei Lord di Londra si e' pronunciato contro la vendita dei dati sulle abitudini dei navigatori, per scopi pubblicitari e commerciali. ''La gente usa Internet anche quando ha dei problemi - ha detto l'inventore del World Wide Web - per sapere se ha contratto malattie, o riguardo alle proprie opinioni politiche. E' vitale che non vengano spiati''. Buon compleanno WWW!
La storia della musica spesso ci racconta vicende singolari ed interessanti di personalità eclettiche e di grande suggestione. Questa che vi racconterò è la storia di un uomo che ha da sempre vissuto due identità parallele, quasi due vite distinte, passando da un ruolo all'altro con grande spontaneità e immensa professionalità. E' la carriera di Brian Harold May, dottore in astrofisica, cancelliere onorario della Liverpool John Moore University e universalmente riconosciuto come leggenda del rock in qualità di chitarrista dei Queen. May nasce nel 1947 in un sobborgo di Londra, da una famiglia modesta ma molto solida, e inizia sin dai primi anni a coltivare la passione innnata per la musica: a cinque anni inizia a suonare il piano, ma ben presto passa alla chitarra elettrica. Non avendo la disponibilità economica per acquistare una costosa Fender Stratocaster, nel 1963, Brian con l'aiuto del padre inizia la costruirsi in proprio una chitarra sfruttando alcuni pezzi di legno di un vecchio caminetto. Nasce la "Red Special" (o "The Red Fireplace" - il caminetto rosso) lo strumento dall'infondibile colore rosso e dalla timbrica cupa e profonda (ineguagliata da ogni altra chitarra) che accompagnerà Brian May per tutta la sua carriera di musicista, sino a giorni d'oggi.
Foto: Brain May con la sua "Red Special" nel 2005
Parallelamente a questi primi passi nel mondo della musica, Brian porta a termine il proprio ciclo di studi conseguendo la laurea in Fisica ed Astronomia all'Imperial College di Londra. Inizia l'attività di insegnamento per finanziarsi il dottorato di ricerca, che abbandonerà quattro anni dopo, a pochi passi dal termine: la musica ha già occupato un ruolo importante nella vita di Brian e lascia poco tempo libero agli studi. Nel 1964 con un compagno di studi, Tim Staffell, fonda il gruppo degli Smile, dove nel ruolo di batterista suona già un giovane Roger Taylor. E' Staffell a presentare a May, Freddie Mercury: a seguito di dissidi che porteranno allo scioglimento degli Smile, nel 1971 May, Taylor e Mercury fondano un nuovo gruppo denominato Queen. Dopo poco tempo al nucleo iniziale si unirà il bassista John Deacon. Da lì a poco inizierà l'ascesa e l'epopea di uno dei gruppi che contribuiranno alla storia del rock moderno: nell'arco di un ventennio i Queen, sotto la guida dell'istrionico Mercury, incideranno brani leggendari scalando le classifica di tutto il mondo. La forza travolgente ed inarrestabile del gruppo si interromperà improvvisamente nel 1991 con al morte per AIDS di Freddy Mercury: la scomparsa del leader carismatico lascerà spiazzati i restanti membri de gruppo: Deacon si ritirerà delle scene , i restanti (May su tutti) continuano con lavori da solista o con collaborazioni con altre formazioni. Negli anni successivi May incide due ottimi album solisti (Back to the Light del 1992 e Another World del 1998) e collabora con nomi celebri della scena rock internazionale Black Sabbath, Holly Johnson, Guns N' Roses, Foo Fighters, Peter Gabriel. Nel 2005 Brian May, Roger Taylor assieme a Paul Rodgers riportano in auge il nome dei Queen con una serie di tour europei (l'ultimo nel 2008): tutte le date saranno "sold out" e nei concerti ripropongono le melodie inconfondibili e i pezzi storici del gruppo non dimenticando mai un forte ricordo dell'amico Freddie. Nel 2006, durante il giubileo della regina, May suona in assolo l'inno inglese dal tetto di Buckingham Palace. Il 23 agosto 2007 May, dopo aver ripreso gli studi, consegue 30 anni dopo il dottorato di ricerca (PhD) e nel novembre dello stesso anno viene nominato cancelliere onorario della Liverpool John Moores University, succedendo a Cherie Blair, moglie di Tony Blair. In un articolo per la La Stampa del 2007, Pierangelo Sapegno, fotografò in modo mirabile la parsonalità di May con le seguenti parole: "Dalla vita si può anche andare e venire, e Brian non è il primo che l’ha capito da quando esiste il mondo. Ma il suo è un percorso diverso. Prima era un grande musicista. Adesso l’hanno appena nominato rettore dell’Università John Moore di Liverpool. Ha detto: «Sono fiero di questo. Spero di esserne degno». Ma dai Queen a una cattedra, dal rock alla scienza, la vita di Brian May in fondo è sempre stata la stessa." . E' l'assoluta purezza di un uomo, un musicista leggendario che, appena nominato rettore dell’Università John Moore di Liverpool, disse: «Sono fiero di questo. Spero di esserne degno». Dai Queen ad una cattedra, dal rock alla scienza, la vita di Brian May in fondo è sempre stata la stessa.
Di seguito vi propongo il video storico del brano "Love of my life" (1975) suonato da May con l'amico Freddie, tratto dallo storico concerto dei Queen a Houston nel 1977... con una dedica particolare per chi mi ha dato modo di ricordare, durante questa settimana, questa meravigliosa canzone..
In tempi di videogiochi ad alta definizione, di console all'avanguardia della tecnologia quali le recenti Playstation 3, Wii quanto andrò a descrivervi potrà farvi sorridere, ma una cosa è certa: se oggi possiamo giocare con quei gioielli di realismo in parte è dovuto all'esperienza maturata attraverso questi simpatici oggetti ora veri cult del retrocomputing. Mi sono tornati alla memoria leggendo l'ultimo numero di Wired, ed ecco qui un post con cui ritorno, a distanza di più di un anno sul tema dell'archeologia informatica in genere. Penso di averla tirata abbastanza per le lunghe e sia venuto il momento di entrare in "media res" svelandovi l'argomento: parleremo dei "Game & Watch" una serie di circa 59 giochi elettronici prodotti da Nintendo tra il 1980 e il 1991, abbastanza diffusi anche in Italia, dove, ai tempi, venivano spesso confusi e soprannominati col nome generico di "scaccia pensieri". La collezione del G & W contava diversi giochi in vari formati e differenti dimensioni, comunque col denominatore comune di essere portatili, dotati di un guscio plastico di diverso colore, uno o più schermi lcd (monocromatici, con particolari di sfondo fissi a contrasto), alimentazione a pile (in genere due "a pastiglia") e comandi molto semplificati per una giocabilità immediata. Guardate l'immagine seguente, è uno dei giochi più diffusi, della serie multiscreen, "Donkey Kong" del 1982:
Cosa vi ricorda? Nel guscio "a libro" colorato riscontriamo un' evidente la somiglianza con l'attuale console Nintendo DS, nel controller "a croce" un particolare che ritroveremo nel successivo GameBoy e nei pad del NES e successori. Corsi e ricorsi della storia dei videogiochi... non a caso il papà di questi apparecchi è stato tale Gunpei Yokoi (1941-1997), che fece poi la fortuna di Nintendo ideando il d-pad (il controller a croce appunto), le console GameBoy e VirtualBoy, le saghe di Metroid, Kid Icarus e Super Mario Land. Tante furono le varianti dei G & W, con schermo singolo, doppio o "wide", con una notevole varietà di titoli ancor oggi famosi (Mario Bros. , Donkey Kong, Zelda, ...) ma tutti con caratteristiche simili: su tutte la funzione orologio (da qui il nome G & W), il contatore di punteggio a tre cifre (giunti a 999 si ripartiva da zero), lo schermo lcd verdino e il suono costituito esclusivamente da 1-2 toni di buzzer metallico. Personalmente posseggo ancora due G & W multi screen originali dell'epoca: Donkey Kong (3 giugno 1982) e Pinball (un frenetico flipper, 5 dicembre 1983) entrambi funzionanti. Sempre su Wired e girovangano su internet ho scoperto che questi giocattoli di modernariato hanno un piccolo valore economico nell'ambito dei collezionisti (su ebay vanno dai 25 ai 100 euro e oltre a seconda della "rarità" del pezzo); ovviamente non intendo venderli... ricordo ancora la mia iniziale perplessità quando li ricevetti in regalo da mio papà che, di ritorno da un viaggio in USA me li portò in fortissima anteprima rispetto all'uscita italiana...e poi le ore passate cercando di raggiungere il massimo punteggio con gli amici pestando su quei tastini in frenetiche partite di flipper o di salti di barile di Mario ... quanto tempo! Ho infine scoperto con piacere che, come molti videogiochi d'epoca, sono stati realizzati degli ottimi emulatori; si tratta di piccoli programmini pronto uso (scarico, unzippo, lancio l'eseguibile senza installazioni) che riproducono esattamente la sensazione di gioco di quegli anni (compreso lo stordimento delle orecchie dovuto agli interminabili "bip-bip" metallici, colonna sonora dei tutti i G& W). Nei siti che riporto di seguto trovate i link per il download degli emulatori (troverete non solo G & W, ma anche gli scacciapensieri della Mattel e della Polistyl )... e buon divertimento! That's all, game over!
EMULATORI G & W e altri : http://www.madrigaldesign.it/sim_it/dnload.php
IL MONDO DEI G & W, storia, elenchi e downloads: http://www.madrigaldesign.it
COLLECTORS & TRIVIA: http://www.gameandwatch.ch/
P.S. per chi ha la Nintendo DS esistono anche delle collezioni originali che raccolgono giochi G & W emulati sulla nuova console
Semplifichiamoci la vita... basterebbe essere ogni tanto come il signor Wolf di Pulp Fiction... decisi, risoluti, senza troppi di giri di parole... pensate a quante rotture cocotes in meno..a proposito qualcuno ha il suo numero di cellulare ??? Pensate che soddisfazione ad inviarlo a chi vi ha fatto decisamente girare i santissimi ... DLIN-DLON ...."Buongiorno.Sono il signor Wolf e risolvo problemi...."
P.S. chi vede il post su Facebook cerchi il video nella mia bacheca...
Sono terminate le selezioni del cast per la versione italiana della serie di successo Dr. House Medical Division. Il ruolo interpretato da Hugh Laurie (a.k.a. Gregory House) nella serie italiana verrà sdoppiata in due personaggi; di seguito trovate le foto in forte anteprima del backstage, con i due protagonisti sul set di ripresa... si preannuncia un nuovo successo...
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J.D. Salinger Il giovane Holden (The catcher in the rye) EinaudiEditore
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Daniele BiachessiLa Fabbrica dei Profumi Baldini e Castoldi Editore
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Vasco Rossi - Dillo alla luna (1990)
Ben E. King - Stand by me (1961)
Queen - Bohemian Rhapsody (1975)
U2 - Pride (In the name of love) (1984)
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21/12/2024 @ 18:19:46
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