Di DL4U (del 02/03/2008 @ 14:26:22, in Passions, linkato 779 volte)
... o di millimetri! No,no!!! Non stiamo parlando di quello che state pensando... ma del nuovo simpaticissimo gadget acquistato per la mia Nikon D70, che con atto di profonda sboronaggine vi presento in anteprima nei link successivi (tele Sigma 170-500 mm - F6.3 - APO) a breve il battesimo del fuoco
Eureka! Come vedete dallo splash sopra pubblicato, dopo un bel po' di tentativi (e qualche sacramento tirato ) sono riuscito a caricare sul routerino di FON (Fonera modello 2100) il firmware open souce (linux based) DD-WRT 24 RC 6.2. Il piccolo router nasce con preinstallato una versione brandizzata FON del firmware Open-WRT per l'uso specifico entro al comunità FON.
L'hardware del router è prodotto da Accton ha le seguenti specifiche niente male:
Con DD-WRT la piccola scatolina rinasce a nuova vita dotandosi di features di primissimo ordine: routing, bridging, NAT, WDS, QoS, HotSpot, VPN, tutte funzioni integrate nel firmware (che ricordo essere Linux based, gratuito, open source e rilasciato sotto licenza GPL) che tra l'altro è installabile su quasi tutta la serie dei router Linksys WRT54G. Potete consultare il sito ufficiale del progetto DD-WRT all'indirizzo http://www.dd-wrt.com dove oltre a tutte le caratteristiche del firmware potete trovare anche la lista di tutto l'hardware supportato. Troppo forte la tentazione per non provre subito l'hacking. L'installazione sulla Fonera non è del tutto immediata (anche perchè di fatto una forma di hacking su un sistema che nasce "embedded" sul fw di FON, e bloccato ad ogni forma di update via SSH), ma dopo un bel po' di prove (anche attaverso porta seriale) sono riuscito a trovare la procedura corretta di modifica, a cui ho fatto una personale modifica per mia pura e semplice comodità. Il primo passo consiste nel resettare alle impostazioni fabbrica (e contemporaneamente downgradare il firmware originale di FON alla versione 0.7.1.1 dove la porta SSH era aperta). Ecco come fare (qualunque sia la versione del firmware a bordo della vostra scatolina, basta che sia una model 2100):
Con la Fonera accesa da almeno 5 minuti, premete il tasto reset situato sotto il router;
Tenendolo premuto togliete l’alimentazione;
Contate fino a 5 e ricollegate l’alimentazione continuando a tenere premuto il tasto reset finché il led “WLAN” non si accende e poi si rispegne (ci vogliono almeno 2/3 minuti);
Rilasciate il tasto reset.
A questo punto La Fonera è tornata nelle condizioni di fabbrica, con il firmware iniziale e le credenziali di accesso resettate a utente: root e password: admin. Pare una cretinata questo primo passo, ma solo per questo ho dovuto girare un bel po' di siti e forum non riuscendo a trovare l'esatta combinazione di mosse da eseguire (la corretta sequenza l'ho trovata poi su questo blog ). A questo punto è necessario procurarsi un po' di software e decidere il percorso da seguire: il metodo via utility o il metodo a linea di comando.
Metodo via utility
Se scegliete il metodo via utility dovete scaricare ed installare il seguente materiale:
selezionate la versione del fw, selezionate l'hardware (ovviamente La Fonera) e quindi scaricate i due file :
root.fs e vmlinux.bin.l7
Installato Winpcap (basta un doppio click) avviamo l'utility ap51. Selezioniamo nel campo rootfs il file file root.fs salvato precedentemente dal sito di dd-wrt e per il kernel selezionate il file vmlinux.bin.l7, clicchiamo quindi sul box " ddwrt..nvram ". Effettuate queste manovre selezioniamo la connessione di rete ethernet del vostro pc (ovvero quella che andrà fisicamente connessa con un cavo ethernet - dritto - alla Fonera). A questo punto colleghiamo il cavo ethernet alla Fonera, senza alimentarla. Non è necessario che alla scheda di rete del pc sia assegnato un indirizzo ip. Startiamo l'utility (bottone "GO!") e dopo qualche secondo accendiamo la Fonera.Dopo alcuni messaggi di "packet loss", l'utility fornirà l'ip sia alla vostra scheda di rete e della Fonera. Lasciamo macinare l'utility senza intervenire (l'intero processo di flash dura circa 20 minuti). Una volta terminato il flash l'utility si chiude automaticamente. La Fonera eseguirà un reboot e dopo qualche minuto sarà operativa, e di nuovo raggiungibile via web all'indirizzo http://192.168.1.1 (con login root/admin): ma come per magia ci troveremo di fronte la console web di DD-WRT facile no?
Metodo via linea di comando
I più duri e puri di voi invece dopo il passo di reset della Fonera al firmware originale possono seguire l'ottima guida in inglese pubblicata qui http://uselesshacks.com/?p=23
Buon hack, e godetevi un nuovo router/access point/bridge (DD-WRT permette svariati ambiti d'uso) a cui avete appena messo "il turbo" !
Di DL4U (del 04/03/2008 @ 21:42:30, in Passions, linkato 950 volte)
Dedico questo post ad uno degli artisti del '900 che più ha affascinato per la genialità e la singolarità delle sue produzioni: Maurits Cornelis Escher (Leeuwarden, 17 giugno 1898 – Laren, 27 marzo 1972), incisore e pittore olandese. Tutti voi, penso, vi sarete prima o poi imbattuti in un'opera di Escher e nelle sue figure impossibili tipicamente prodotte in formato di lito o xilografie.
M.C. Escher - Mani che si disegnano (1948) - un esempio di autoreferenziazione
Dalle esplorazioni dell'infinito, alle tassellature delle geometrie, passando per gli edifici impossibili e le scale circolari: il mondo visto dagli occhi di Escher ha una fortissima connotazione logica e matematica dove la geometria e le dimensioni hanno un ruolo fondamentale, dove si esplorano i concetti dell'infinito (sia dal punto di vista matematico che del punto di vista filosofico) e della logica ricorsiva (intesa come processo iterativo finalizzato alla risoluzione di un problema - uno dei fondamenti nell'informatica teorica - ) e della geometria delle superfici e dello spazio. I lavori di Escher, in prevalenza realizzati in bianco e nero mediante le tecniche di incisione, rappresentano un mondo seducente e curioso che, pur essendo dominato dalla regolarità della matematica e dalla precisione del dettaglio, risulta a tratti folle per quanto surreale a tratti futuristico e visionario per la modernità dei concetti espressi. Innumerevoli sono le riproduzioni in varie forme delle opere di M.C. Escher, altrettanto frequenti le citazioni in opere di altri artisti (per esempio Matt Groening, papà dei cartoons "i Simpsons", lo cita nel fumetto "Life in Hell"). In questo post vi propongo alcuna piccolissima selezione delle opere dell'artista: di alcune queste ricordo ancora i tentativi di riproduzione a china e a matita (spesso con fortune alterne...) durante le lezioni di disegno artistico al liceo... saranno state le ore passate a riprodurlo, sarà stata la genialità sottile delle sue opere (che poi ho riapprezzato nei concetti durante gli studi del Poli): allora come oggi Escher è tra gli artisti che più mi appassionano e suggestionano.
M.C. Escher - Relatività (1953) - I concetti di Albert Einstein nell'arte
M.C. Escher - Mano con sfera riflettente (1933) - Il periodo italiano
M.C. Escher - Piccolo e più piccolo (1956) - Un esempio di geometria dei frattali nell'arte di Escher
Facciamo un piccolo sondaggio... guardate la copertina riprodotta qui sopra: immagino che la maggior parte di voi ne abbia una copia (più o meno originale) nella propria collezione di musicassette/vinili/cd, essendo uno degli album più venduti e ascoltati nella storia del rock. E' l'album " Use your illusion I ", registrato in studio dai Guns and Roses nel 1991; ma pur avendola vista mille volte vi siete mai domandati da dove è stata tratta la figura del ragazzo che scrive ? Eccola nella sua completezza:
E' l'affresco "La scuola di Atene" di Raffaello dipinto tra il 1509 e il 1511 nella Stanza della Segnatura nei Palazzi del Vaticano, e rappresenta Aristotele e Platone insieme ad altri filosofi dell'antichità, in uno dei più celebri capolavori del Rinascimento. Osservando la seconda immagine, potete vedere il particolare presente nella copertina sulla parte destra dell'opera di Raffaello. Facciamo un lunghissimo salto nel tempo e arriviamo nel 1991 anno di pubblicazione dell'album in oggetto e di incisione dei uno del brano forse più celebre e suonato dei G 'n' R: è "November Rain" traccia record di oltre 8 minuti contenente due assoli di chitarra che hanno fatto scalare a Saul Hudson (alias Slash) la vetta dei migliori chitarristi rock al mondo, al fianco di Page, Hendrix e Van Halen. E' ormai nella storia della musica l'immagine di Slash, capelli a vento nel deserto del New Mexico, mentre esegue il "solo" imbracciando la sua Gibson... dimenticavo: le cover di "Use of Illusion I e II" furono disegnate da Mark Kostabi, pittore e compositore statunitense, le cui opere sono esposte al MOMA di New York.
November Rain Axl Roses and G 'n' R (Use you illusion I - 1991)
When I look into your eyes I can see a love restrained But darlin' when I hold you Don't you know I feel the same 'Cause nothin' lasts forever And we both know hearts can change And it's hard to hold a candle In the cold November rain We've been through this such a long long time Just tryin' to kill the pain But lovers always come and lovers always go An no one's really sure who's lettin' go today Walking away If we could take the time to lay it on the line I could rest my head Just knowin' that you were mine All mine So if you want to love me then darlin' don't refrain Or I'll just end up walkin' In the cold November rain
Do you need some time...on your own Do you need some time...all alone Everybody needs some time...on their own Don't you know you need some time...all alone I know it's hard to keep an open heart When even friends seem out to harm you But if you could heal a broken heart Wouldn't time be out to charm you
Sometimes I need some time...on my own Sometimes I need some time...all alone Everybody needs some time...on their own Don't you know you need some time...all alone
And when your fears subside And shadows still remain, ohhh yeahhh I know that you can love me When there's no one left to blame So never mind the darkness We still can find a way 'Cause nothin' lasts forever Even cold November rain
Don't ya think that you need somebody Don't ya think that you need someone Everybody needs somebody You're not the only one You're not the only one
sopra: la cover del cd singolo
Quando guardo nei tuoi occhi riesco a vedere un amore trattenuto ma cara quando ti stringo non lo sai che provo la stessa cosa.
Perché niente dura per sempre ed entrambi sappiamo che i nostri cuori possono cambiare ed è difficile far durare un candela nella fredda pioggia di Novembre.
Ci siamo dentro da talmente tanto tempo cercando semplicemente di far passare il dolore.
Ma gli innamorati vengono sempre e gli innamorati se ne vanno sempre e nessuno è mai sicuro di quello che lascia oggi mentre se ne va camminando.
Se potessimo prenderci il tempo per dirci tutto chiaramente io potrei far riposare la mia testa sapendo che tu eri mia tutta mia. Per cui se vuoi amarmi allora cara non ti trattenere o io finirò a camminare nella fredda pioggia di Novembre.
Hai bisogno di un po’ di tempo… per conto tuo? Hai bisogno di un po’ di tempo… da sola? Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo… per conto loro Non sai che hai bisogno di un po’ di tempo… da sola?
So che è difficile tenere un cuore aperto quando sembra che anche gli amici siano lì per farti male ma se tu potessi guarire un cuore spezzato il tempo non sarebbe lì per incantarti?
A volte ho bisogno di un po’ di tempo… per conto mio A volte ho bisogno di un po’ di tempo… da solo Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo… per conto loro Non sai che hai bisogno di un po’ di tempo… da sola?
E quando le tue paure si placano e le ombre rimangono ancora so che puoi amarmi se non rimane più nessuno da incolpare per cui non importa l’oscurità possiamo ancora trovare una via perché niente dura per sempre nemmeno la fredda pioggia di Novembre.
Non sei l’unica Non sei l’unica Non credi di aver bisogno di qualcuno? Non credi di aver bisogno di qualcuno? Tutti hanno bisogno di qualcuno Non sei l’unica Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno? Non credi di aver bisogno di qualcuno? Tutti hanno bisogno di qualcuno Non sei l’unica Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno? Non credi di aver bisogno di qualcuno? Tutti hanno bisogno di qualcuno Non sei l’unica Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno? Non credi di aver bisogno di qualcuno? Tutti hanno bisogno di qualcuno
Ecco il video originale dalla canzone, del 1992: al nono posto tra i video più costosi nella storia della musica (1.5 milioni di dollari del tempo) nel filmato è possibile vedere anche alcune scene tratte da un ormai mitico concerto dei Guns alla Carnegie Hall di Londra. Sempre su YouTube è possibile trovare la sequenza dei filmati tratta da un VHS d'annata che compone il "making of" del video di November Rain raccontata dagli stessi protagonisti:
C'è stato un periodo in dove anche in Italia si è prodotta musica rock di buon livello e del sound capace di toccare le corde di una vasta massa di persone. E' durato un decennio circa, intorno agli anni '90, quando emersero sulle scene alcuni nomi che poi purtroppo nel tempo si sono persi o hanno cambiato il loro carattere originale (per rimpasti delle formazioni, stanchezza delle idee, dissidi interni, ecc..) divenendo oggi il pallido ricordo di ciò che erano. Due esempi su tutti: Litfiba (quelli del primo periodo con Renzulli alla chitarra e Pelù instrionico alla voce) e Timoria (quelli di Renga alla voce e di Pedrini ai testi ed alle chitarrre); forse il ricordo di quegli anni, anche dal punto di vista personale, hanno contribuito ad esaltarne il valore, ma ritengo ancora adesso alcune di quelle produzioni tra le migliori e più complete espressioni dell'anima "rock" italiana più innovativa, sentita, contaminata di idee e influenze di generi, di ogni tempo. Ad esempio un album, che molti come me avranno sentito e risentito ai tempi - e che di tanto in tanto fa piacere risentire facendo scaturire le medesime sensazioni - dal titolo "Viaggio senza vento" (pubblicato nel 1993 dai Timoria e di cui ho già citato nel blog la front track "Senza vento") : un raro caso di un concept album italiano che miscelava con una grinta non comune hard rock e progressive; una serie di melodie e testi in cui un'intera generazione si è più o meno riconosciuta (facendone spesso di fatto un proprio manifesto). Un periodo come mai prima e purtroppo si è spento troppo presto senza un vero seguito, diluendosi nel caso migliore nelle forme più classiche del pop.
...meno male che a far sbollire le micro-inc@zz@ture c'è sempre la buona musica ... e le "piccole cose" per cui non vale mai darsi pena spariscono sempre (ma non si dimenticano...) ...c'è di meglio da fare nella vita!
Sangue Impazzito (Timoria, 1993, album "Viaggio senza vento")
Di DL4U (del 18/03/2008 @ 23:31:21, in Cinema, linkato 1173 volte)
"Ci sono momenti come questo in cui riesco a sentirmi felice. Voglio che rimanga tutto così per sempre. Anche se so che per sempre non esiste"
La frase sopra riportata è ripresa dalla scena finale del film "Saturno Contro", opera del 2007 del regista Ferzan Ozpetek. Un cast di prim'ordine (PierFrancesco Favino, Stefano Accorsi, Luca Argentero, Margherita Buy, Ambra Angiolini, Serra Yilmaz, Milena Vukotic, Isabella Ferrari, Ennio Fantastichini) per un film toccante ed emozionante, che ha come temi centrali quello dell'amicizia (vista come una sorta di famiglia allargata) oltre a quello dell'amore, della morte, e delle difficoltà che nascono in conseguenza di essa. Ozpetek realizza con "Saturno Contro" il suo film più personale e maturo, rappresentando quello che per lui è l'amicizia, intesa come vera famiglia, tradizionale o non, sottolineando l'importanza della sua presenza, quasi superiore a quella dell'amore, di avere al proprio fianco persone capaci di sacrificare ogni cosa, nel momento in cui si ha bisogno della loro presenza, del loro aiuto. Accanto a quello principale dell'amicizia c'è poi il tema fortissimo della morte, delle conseguenze che questa comporta, delle difficoltà che necessariamente nascono nel momento stesso in cui qualcuno viene a mancare, dal doversi per forza di cose separare da lui e del vuoto spesso incolmabile che si crea nella vita di chi sopravvive. A corollario della pellicola uno struggente e passionale tema musicale dai toni latini, composto da Neffa e arricchito dal brano "Remedios" di Gabriella Ferri. Nello svolgersi della trama i momenti emozionanti si alternano a quelli divertenti; spesso ci si commuove, grazie anche all'uso poetico, autobiografico di Ozpetek della macchina da presa e delle inquadrature. Impeccabili tutti i personaggi, su tutti quelli "secondari" (ottime le prove di Ambra e Fantastichini),e un' ennesima conferma per Favino già protagonista di altre pellicole degne di nota e ricordo. Un film duro, toccante, malinconico ma positivo, ottimamente diretto e sceneggiato, capace di trattare temi scomodi, ma attuali, in modo partecipato e profondo. Da vedere.
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Passione Neffa (G. Pellino)
Dammi passione anche se il mondo non ci vuole bene anche se siamo stretti da catene e carne da crocifissione
presto noi sogneremo distesi al sole di mille primavere senza il ricordo di questa prigione di un tempo lontano ormai
Abbracciami e non lasciarmi qui lontano da te abbracciami e fammi illudere che importa se questo è il momento in cui tutto comincia e finisce giuriamo per sempre però Siamo in un soffio di vento che già se ne va
C'erano le parole c'erano stelle
che ho smesso di contare perso nei giorni senza una ragione nei viaggi senza ritornare
ora tu non spiegare tanto lo sento dove può il dolore quando la notte griderà il mio nome nessuno ricorderà
Abbracciami e non lasciarmi qui lontano da te abbracciami e fammi illudere che importa se questo è il momento in cui tutto comincia e finisce giuriamo per sempre però Siamo in un soffio di vento che già se ne va
Grazie a Fede x la segnalazione & il commento al mio ultimo post; "Jhonny" : seguirò immediatamente il tuo consiglio e visto che non l'ho ancora fatto pubblicamente su queste pagine... ancora un grazie di cuore ancora per l'ospitalità della scorsa settimana !!!
Allo stesso modo un mega saluto dal blog ai "Compagni di Merende" di sabato scorso in quel di San Salvatore (in rigoroso ordine alfabetico Anto, Dany, Pier e Teo): è stata una bella giornata tra amici, finalmente un po' spensierata lontana da tutti i nostri casini, dalle solite routine e dai soliti discorsi. E mi han fatto estremamente piacere i vostri riscontri positivi. Alla prossima (in terra brianzola ?!?) ! Ringrazio infine Eros che ha indicizzato le pagine di questo blog tra i feed rss del suo Outlook.. ho visto che smanetti su dblog a quando una tua "pubblicazione" ???
Avviso che questo è un post tecnico.. vi rimando ai prossimi per le "patacate" del periodo pasquale...
In questo periodo per lavoro ho avuto modo di affrontare l’argomento ISCSI e storage condivisi su networkTCP/ IP.In ambito lavorativo abbiamo adottato un sistema professionale brandizzato HP su base Windows Storage Server 2003 (ovviamente su hardware dedicato e concosti non abbordabili per un uso domestico):ho quindi affrontato una ricerca per ottenere un risultato equivalente,sempre su base Windows(2000 professional e server, XP Pro e 2003 Server).Ma prima di descrivervi i risultati dei miei studi, una breve panoramica sulla tecnologia:Internet -SCSI(ISCSI appunto) è un protocollo standard per incapsulare i tipici comandi SCSI all’interno di pacchettiTCP/IP e che consente iltrasporto blocchi di dati su reti IP. ISCSI è di norma utilizzato per realizzare Storage Area Networks (SANs) IP based. Il principale vantaggio di questa soluzione è la possibilità di creare storage a basso costo, caratterizzate da buone prestazioni di I/O (comunque dipendenti dalle perfomance della rete TCP/IP sottostante), anche su lunghe distanze (in LAN o WAN) sfruttando una normalissima rete Ethernet(ovviamente meglio se fast o gigabit) anziché collegamenti dedicati (canali scsi o fiber channels) tra gli storage e i server.
Nell’architettura due sono i ruoli svolti: il ruolo ISCSI target è detenuto dall’host di rete dove si vuole sharare un device o dello spazio disco (tipicamente nel nostro ambito casalingo un serverino/pc con un po’ di spazio disco da donare alla rete) . Sulla macchina che svolge il ruolo di target deve essere in esecuzione un software iSCSI target , in grado di supportare una buona varietà di device fisici/virtuali connessi alla macchina. Il secondo ruolo è quello di ISCSIclient (initiator) ovvero la macchina che deve connettersi al target per ottenere l’accesso ad un device condiviso (per esempio dello spazio disco). L’ ISCSI initiator consente l’accesso a differenti e molteplici device targetISCSI. La comunicazione tra ISCSI target e ISCSI initiator è effettuata su una normale rete TCP/IP(LANo internet, anche su link geografici).
Ecco i principali pro di questa soluzione:
·costi ridotti di realizzazione
·semplicità e scalabilità,su reti TCP/IP (LAN, WAN, internet) anche protette da firewall
·semplice realizzazione di soluzioni di disaster recovery e replicazione dei dati remota
·integrazione possibile con i normali canali SCSI
Stanti queste premesse, l’obiettivo da raggiungere era quello realizzare un ISCSI target a costo modico su sistema Windows, senza per forza utilizzare le versioni Storage Server di 2003.Risultato raggiunto il prodotto StarWind(scaricabile gratuitamente in versione “personal”, previo registrazione,qui http://www.rocketdivision.com/wind.html) . Il prodotto nella forma “personal” è gratuita, funzione bene,è di semplice installazione e permette di testare la tecnologia ISCSI in casa a costo zero: unico limite di questa versione il limite di un solo accesso client contemporaneo al device ISCSI condiviso da target (un solo client alla volta può aprire la connessione sul device).Di fatto però i costi relativamente contenuti delle licenze “full” lo rendono appetibile anche in ambito professionaledove magari c’è l’esigenza di integrare una architettura server/clientgià esistente con soluzioni SAN su ISCSI.
Grazie Anto! E' stato un piacere leggere i tuoi commenti sul blog... e, mi raccomando, quando hai voglia di scrivere qualcosa, questo spazio è sempre aperto & disponibile ...tutti i contributi, le proposte, le idee, le critiche e le espressioni di punti di vista differenti aiutano a rendere più vivace il blog e sono sempre graditi e ben accetti! Ovviamente l'invito è esteso anche a tutta l' allegra brigata di quotidiani lettori delle mie avventure .... ed ora un po' di musica !! Beccatevi questo video "alternativo" di "It's the end of the world as we know it (and I feel fine)" dei REM... così stavolta mi risparmio di scrivere il testo della canzone...
_________________________________________________ REM It's the end of the world as we know it (and I feel fine)
<< Con le mie mani, con queste mani traccerò il domani che vorrò.
Con questi occhi riderò del tuo mondo...
Nell'aria c'è un vuoto che riempirò con le parole,
le lacrime calpesterò, le lascerò a chi le vuole.
Con il mio cuore parlerò, io paura non ne ho.
Con queste ali fenderò l'orizzonte...
Fragile quel soffio appeso ai margini di questo cielo.
Le anime non sanno ancora altrove cosa c'è...
Nell'aria c'è un vuoto che riempirò con l'emozione,
le lacrime calpesterò, le lascerò disciolte al sole >>
da "Nell'Aria" - L'Aura - 2008 ____________________________________________
Vi consiglio l'ascolto dell'album... L'Aura è musicista polistrumentale e cantante, con una voce inconfondibile, dolce e allo stesso tempo potente capace di creare crea armonie sofisticate e convolgenti... sito web ufficiale: www.l-aura.com