"Un giorno, guidati da stelle sicure,
ci ritroveremo in qualche angolo di mondo lontano,nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati o sui sentieri dove corrone le fate"
Domani (Io voglio stare bene) Raffaella Destefano (2008)
Scritto e interpretato da Raffaella Destefano (ex voce del gruppo milanese Madreblu) "Domani" è ormai nelle playlist delle principali radio ed è in continua ascesa nelle classiche dei brani più suonati. Prodotto dalla stessa Raffaella con con Fred Ventura e Paolo Gozzetti per una etichetta indipendente, la canzone mescola new wave e rock su una melodia diretta ed immeditamente coinvolgente sin dalla prima schitarrata d'inizio.
Resta qui con me ora che la luce se ne va ora che che non so come sarà domani resta qui con me prima che la vita voli via prima di confondersi ancora le mani
e finalmente non mi chiedo se sarò bella abbastanza se dovrò dare un nome a tutto o se dovrò aspettare
DOMANI IO VOGLIO STARE BENE DOMANI NON VOGLIO FARMI MALE DOMANI... DOMANI
resta qui con me porta la mia mente via da qui via da questo vuoto insopportabile rimani
e finalmente non ti chiedo di essere quello che voglio perché ogni strada ha già il suo nome e niente può aspettare
DOMANI IO VOGLIO STARE BENE DOMANI NON VOGLIO FARMI MALE SI PUO DIMENTICARE DOMANI... DOMANI
resta qui con me lascia il tuo profumo su di me forse questa notte tornerà
DOMANI IO VOGLIO STARE BENE DOMANI NON VOGLIO FARMI MALE SI PUO DIMENTICARE DOMANI... DOMANI ________________________________________________
Nel 1995, insieme a Gino Marcelli e Valerio Artusi, Raffaella Destefano fonda i Madreblu. Del '97 il primo disco "Prima dell'alba" su etichetta Milano 2000-EMI. Con il brano "Gli angeli" partecipano alle selezioni di SanRemo Giovani del '97. Il pezzo diventa il tormentone radiofonico dell'anno successivo, portandoli a vincere il premio Titano come brano più trasmesso dalle radio. Nel '98 la band, incide il secondo disco "Necessità"(nel '98 Valerio Artusi abbandona la band), sempre su etichetta Milano 2000-EMI Capitol. Questo album contiene singoli come "Reiko" e "Non mi basta" (cercateli su YouTube) e li porta ad entrare nella colonna sonora della seconda serie dei "Sopranos" con il brano "Certamente". Nel 2000 i due primi albm della band vengono distrubuiti anche in Germania, Francia e Olanda. Del 2004 il terzo disco, "L'equilibrio". Nel settembre la 2004 Raffaella Destefano (voce della band) decide di staccarsi dai Madreblu per dedicarsi ad un suo progetto solista: un pop più venato di rock con forti influenze new wave. Nel corso di questo anno costruisce una band essenziale con basso chitarra e batteria, portando in giro uno spettacolo intenso e diretto. Partecipa a diversi festival, apre in acustico il concerto di Paul Weller, Negrita ed Eugenio Finardi. Dall'ottobre 2005 diventa autrice e collabora con diversi autori stranieri.
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Non c'è ancora un album di Raffaella Destefano. Vi propogo sotto il podcast del brano. Per le altre canzoni e per maggiori informazioni vi rimando al suo sito in MySpace
Facciamo un piccolo sondaggio... guardate la copertina riprodotta qui sopra: immagino che la maggior parte di voi ne abbia una copia (più o meno originale) nella propria collezione di musicassette/vinili/cd, essendo uno degli album più venduti e ascoltati nella storia del rock. E' l'album " Use your illusion I ", registrato in studio dai Guns and Roses nel 1991; ma pur avendola vista mille volte vi siete mai domandati da dove è stata tratta la figura del ragazzo che scrive ? Eccola nella sua completezza:
E' l'affresco "La scuola di Atene" di Raffaello dipinto tra il 1509 e il 1511 nella Stanza della Segnatura nei Palazzi del Vaticano, e rappresenta Aristotele e Platone insieme ad altri filosofi dell'antichità, in uno dei più celebri capolavori del Rinascimento. Osservando la seconda immagine, potete vedere il particolare presente nella copertina sulla parte destra dell'opera di Raffaello. Facciamo un lunghissimo salto nel tempo e arriviamo nel 1991 anno di pubblicazione dell'album in oggetto e di incisione dei uno del brano forse più celebre e suonato dei G 'n' R: è "November Rain" traccia record di oltre 8 minuti contenente due assoli di chitarra che hanno fatto scalare a Saul Hudson (alias Slash) la vetta dei migliori chitarristi rock al mondo, al fianco di Page, Hendrix e Van Halen. E' ormai nella storia della musica l'immagine di Slash, capelli a vento nel deserto del New Mexico, mentre esegue il "solo" imbracciando la sua Gibson... dimenticavo: le cover di "Use of Illusion I e II" furono disegnate da Mark Kostabi, pittore e compositore statunitense, le cui opere sono esposte al MOMA di New York.
November Rain Axl Roses and G 'n' R (Use you illusion I - 1991)
When I look into your eyes I can see a love restrained But darlin' when I hold you Don't you know I feel the same 'Cause nothin' lasts forever And we both know hearts can change And it's hard to hold a candle In the cold November rain We've been through this such a long long time Just tryin' to kill the pain But lovers always come and lovers always go An no one's really sure who's lettin' go today Walking away If we could take the time to lay it on the line I could rest my head Just knowin' that you were mine All mine So if you want to love me then darlin' don't refrain Or I'll just end up walkin' In the cold November rain
Do you need some time...on your own Do you need some time...all alone Everybody needs some time...on their own Don't you know you need some time...all alone I know it's hard to keep an open heart When even friends seem out to harm you But if you could heal a broken heart Wouldn't time be out to charm you
Sometimes I need some time...on my own Sometimes I need some time...all alone Everybody needs some time...on their own Don't you know you need some time...all alone
And when your fears subside And shadows still remain, ohhh yeahhh I know that you can love me When there's no one left to blame So never mind the darkness We still can find a way 'Cause nothin' lasts forever Even cold November rain
Don't ya think that you need somebody Don't ya think that you need someone Everybody needs somebody You're not the only one You're not the only one
sopra: la cover del cd singolo
Quando guardo nei tuoi occhi riesco a vedere un amore trattenuto ma cara quando ti stringo non lo sai che provo la stessa cosa.
Perché niente dura per sempre ed entrambi sappiamo che i nostri cuori possono cambiare ed è difficile far durare un candela nella fredda pioggia di Novembre.
Ci siamo dentro da talmente tanto tempo cercando semplicemente di far passare il dolore.
Ma gli innamorati vengono sempre e gli innamorati se ne vanno sempre e nessuno è mai sicuro di quello che lascia oggi mentre se ne va camminando.
Se potessimo prenderci il tempo per dirci tutto chiaramente io potrei far riposare la mia testa sapendo che tu eri mia tutta mia. Per cui se vuoi amarmi allora cara non ti trattenere o io finirò a camminare nella fredda pioggia di Novembre.
Hai bisogno di un po’ di tempo… per conto tuo? Hai bisogno di un po’ di tempo… da sola? Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo… per conto loro Non sai che hai bisogno di un po’ di tempo… da sola?
So che è difficile tenere un cuore aperto quando sembra che anche gli amici siano lì per farti male ma se tu potessi guarire un cuore spezzato il tempo non sarebbe lì per incantarti?
A volte ho bisogno di un po’ di tempo… per conto mio A volte ho bisogno di un po’ di tempo… da solo Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo… per conto loro Non sai che hai bisogno di un po’ di tempo… da sola?
E quando le tue paure si placano e le ombre rimangono ancora so che puoi amarmi se non rimane più nessuno da incolpare per cui non importa l’oscurità possiamo ancora trovare una via perché niente dura per sempre nemmeno la fredda pioggia di Novembre.
Non sei l’unica Non sei l’unica Non credi di aver bisogno di qualcuno? Non credi di aver bisogno di qualcuno? Tutti hanno bisogno di qualcuno Non sei l’unica Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno? Non credi di aver bisogno di qualcuno? Tutti hanno bisogno di qualcuno Non sei l’unica Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno? Non credi di aver bisogno di qualcuno? Tutti hanno bisogno di qualcuno Non sei l’unica Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno? Non credi di aver bisogno di qualcuno? Tutti hanno bisogno di qualcuno
Ecco il video originale dalla canzone, del 1992: al nono posto tra i video più costosi nella storia della musica (1.5 milioni di dollari del tempo) nel filmato è possibile vedere anche alcune scene tratte da un ormai mitico concerto dei Guns alla Carnegie Hall di Londra. Sempre su YouTube è possibile trovare la sequenza dei filmati tratta da un VHS d'annata che compone il "making of" del video di November Rain raccontata dagli stessi protagonisti:
C'è stato un periodo in dove anche in Italia si è prodotta musica rock di buon livello e del sound capace di toccare le corde di una vasta massa di persone. E' durato un decennio circa, intorno agli anni '90, quando emersero sulle scene alcuni nomi che poi purtroppo nel tempo si sono persi o hanno cambiato il loro carattere originale (per rimpasti delle formazioni, stanchezza delle idee, dissidi interni, ecc..) divenendo oggi il pallido ricordo di ciò che erano. Due esempi su tutti: Litfiba (quelli del primo periodo con Renzulli alla chitarra e Pelù instrionico alla voce) e Timoria (quelli di Renga alla voce e di Pedrini ai testi ed alle chitarrre); forse il ricordo di quegli anni, anche dal punto di vista personale, hanno contribuito ad esaltarne il valore, ma ritengo ancora adesso alcune di quelle produzioni tra le migliori e più complete espressioni dell'anima "rock" italiana più innovativa, sentita, contaminata di idee e influenze di generi, di ogni tempo. Ad esempio un album, che molti come me avranno sentito e risentito ai tempi - e che di tanto in tanto fa piacere risentire facendo scaturire le medesime sensazioni - dal titolo "Viaggio senza vento" (pubblicato nel 1993 dai Timoria e di cui ho già citato nel blog la front track "Senza vento") : un raro caso di un concept album italiano che miscelava con una grinta non comune hard rock e progressive; una serie di melodie e testi in cui un'intera generazione si è più o meno riconosciuta (facendone spesso di fatto un proprio manifesto). Un periodo come mai prima e purtroppo si è spento troppo presto senza un vero seguito, diluendosi nel caso migliore nelle forme più classiche del pop.
...meno male che a far sbollire le micro-inc@zz@ture c'è sempre la buona musica ... e le "piccole cose" per cui non vale mai darsi pena spariscono sempre (ma non si dimenticano...) ...c'è di meglio da fare nella vita!
Sangue Impazzito (Timoria, 1993, album "Viaggio senza vento")
Grazie Anto! E' stato un piacere leggere i tuoi commenti sul blog... e, mi raccomando, quando hai voglia di scrivere qualcosa, questo spazio è sempre aperto & disponibile ...tutti i contributi, le proposte, le idee, le critiche e le espressioni di punti di vista differenti aiutano a rendere più vivace il blog e sono sempre graditi e ben accetti! Ovviamente l'invito è esteso anche a tutta l' allegra brigata di quotidiani lettori delle mie avventure .... ed ora un po' di musica !! Beccatevi questo video "alternativo" di "It's the end of the world as we know it (and I feel fine)" dei REM... così stavolta mi risparmio di scrivere il testo della canzone...
_________________________________________________ REM It's the end of the world as we know it (and I feel fine)
<< Con le mie mani, con queste mani traccerò il domani che vorrò.
Con questi occhi riderò del tuo mondo...
Nell'aria c'è un vuoto che riempirò con le parole,
le lacrime calpesterò, le lascerò a chi le vuole.
Con il mio cuore parlerò, io paura non ne ho.
Con queste ali fenderò l'orizzonte...
Fragile quel soffio appeso ai margini di questo cielo.
Le anime non sanno ancora altrove cosa c'è...
Nell'aria c'è un vuoto che riempirò con l'emozione,
le lacrime calpesterò, le lascerò disciolte al sole >>
da "Nell'Aria" - L'Aura - 2008 ____________________________________________
Vi consiglio l'ascolto dell'album... L'Aura è musicista polistrumentale e cantante, con una voce inconfondibile, dolce e allo stesso tempo potente capace di creare crea armonie sofisticate e convolgenti... sito web ufficiale: www.l-aura.com
"La Marioneta" fa parte del libro "Lo Que Le He Enseñado a la Vida", scritto dello scrittore messicano Johnny Welch, sotto lo pseudonimo Don Molfes. Il libro, in realtà, è un doppio libro, che si può leggere sia da un verso sia dall'altro. Nel verso corretto, si trova "Lo Que Me Ha Enseñado la Vida" (Quello che mi ha insegnato la vita), a firma di Johnny Welch. Leggendo, invece, il libro dalla quarta di copertina, si trova "Lo Que Le He Enseñado a la Vida" (Colui che mi ha insegnato a vivere), a firma di Don Molfes. Lo scritto si diffuse nel 2000 venendo attribuito erroneamente a Gabriel G. Marquez . Nonostante siano passati diversi anni, ancora adesso su internet si trova questo testo seguito dalla firma di Gabriel Garcia Marquez. Questa errata attribuzione è dovuta al quotidiano peruviano "La Republica" che nel maggio del 2000 pubblicò questo testo sulle sue pagine attribuendolo a Garcia Marquez, quale commiato e testamento morale del grande autore. In tanti lo celebrarono come capolavoro e come sublime epitaffio del Premio Nobel. Appena si diffuse la notizia che il brano era in realtà stato scritto da Johnny Welch, ventriloquo e scrittore messicano, come monologo per il suo pupazzo Don Mofles, il pezzo diventò improvvisamente spazzatura. Tutta la sensibilità di Marquez si trasformò in sentimentalismo da quattro soldi, la poesia fu bollata come un maldestro tentativo di strappar lacrime e il povero ventriloquo finì per non ricevere nessun merito per un brano che per lungo tempo era stato considerato un piccolo gioiello da consegnare alla storia della letteratura sudamericana.
Una storia che fa riflettere su come possono cambiare in fretta le opinioni delle persone, su come spesso le opinioni si costruiscano esclusivamente su idee preconcette senza preoccuparsi di andare oltre l'apparenza, il condizionamento o il "sentito dire"... in ogni caso ci resta questo bel testo da leggere e conservare, chiunque poi lo abbia scritto, contano le idee ....
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" Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico.
Valuterei le cose, non per il loro valore, ma per ciò che significano. Dormirei poco, sognerei di più, essendo cosciente che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei avanti quando gli altri si ritirano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano e con quanto piacere gusterei un buon gelato al cioccolato. Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei in modo semplice, e prima di tutto butterei me stesso in fronte al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.
Dio mio se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l’arrivo del sole. Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Annaffierei le rose con le mie lacrime per sentire il dolore delle loro spine e il rosso bacio dei loro petali.
Dio mio se avessi un pezzo di vita, non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che le amo. Direi ad ogni uomo e ad ogni donna che sono i miei prediletti e vivrei innamorato dell’amore.
Mostrerei agli uomini quanto sbagliano quando pensano di smettere di innamorarsi man mano che invecchiano, non sapendo che invecchiano quando smettono di innamorarsi!
A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con la dimenticanza.
Ho imparato così tanto da voi, Uomini… Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l’ha catturato per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall’alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in piedi.
Da voi ho imparato così tante cose, ma in verità non saranno granchè utili, perchè quando mi metteranno in questa valigia, starò purtroppo per morire.
Dì sempre ciò che senti e fa’ ciò che pensi.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti guardo mentre ti addormenti, ti abbraccerei fortemente e pregherei Dio per poter essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni tua parola per poterle ascoltare una e più volte ancora.
Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c’è un domani e la vita ci dà un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio.
Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli “mi spiace”, “perdonami”, “per favore”, “grazie” e tutte le parole d’amore che conosci.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi a Dio la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici e ai tuoi cari quanto sono importanti. "
Elle-Elle Live 2008 - Ligabue - sabato 5 luglio a Milano - stadio San Siro
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Ci han concesso solo una vita Soddisfatti o no qua non rimborsano mai E calendari a chiederci se stiamo prendendo abbastanza abbastanza Se per ogni sbaglio avessi mille lire Che vecchiaia che passerei Strade troppo strette e diritte Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po' Che andare va bene pero' A volte serve un motivo, un motivo Certi giorni ci chiediamo e' tutto qui? E la risposta e' sempre si' Non e' tempo per noi che non ci svegliamo mai Abbiam sogni pero' troppo grandi e belli sai Belli o brutti abbiam facce che pero' non cambian mai Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai Se un bel giorno passi di qua lasciati amare e poi scordati svelta di me che quel giorno e' gia' buono per amare qualchedun'altro qualche altro dicono che noi ci stiamo buttando via ma siam bravi a raccoglierci. Non e' tempo per noi che non ci adeguiamo mai Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai Non e' tempo per noi che non vestiamo come voi Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi Forse ingenui o testardi Poco furbi casomai Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Non è tempo per noi - Ligabue -1990
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Mi piace molto il testo di questa canzone. In "Non è tempo per noi" si sente e si legge lo spirito originale di Luciano Ligabue e delle canzoni del primo album (l'omonimo dell'esordio, datato 1990): un disco suonato con la band originale dei ClanDestino e che contiene canzoni ormai famosissime ("Balliamo sul mondo", "Bambolina e Barracuda", "Piccola stella senza cielo" e "Marlon Brando è sempre lui" tra le altre... ) e pietre miliari nella discografia del rocker di Correggio. Pezzi vivaci, sentiti forse ancora connotati da uno stile ancora acerbo ma cantati con quella voglia di emergere dalla gavetta che li hanno resi successi duraturi negli anni. A distanza di tempo, il prossimo luglio si va alla seconda live del Liga a Milano dopo aver recuperato al volo quattro biglietti su Ticketone... massì in fondo ogni tanto queste botte di vita ci vogliono, sarà una serata sicuramente diversa ... e l'ultimo???
Primo maggio: festa di tutti i lavoratori ___________________________________________
Eroe (Storia di Luigi delle Bicocche) Caparezza
“Questa che vado a raccontarvi è la vera storia di Luigi delle Bicocche, eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà”
Piacere / Luigi delle Bicocche Sotto il sole faccio il Muratore e mi spacco le nocche da giovane il mio mito era l’attore Dennis Hopper che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un Chopper invece io passo la notte in un Bar Karaoke se vuoi mi trovi lì / tentato dal videopoker ma il conto langue e quella macchina vuole il mio Sangue un soggetto perfetto per Brahm Stoker TU che ne sai della vita degli Operai io stringo sulle spese / Goodbye Macellai non ho salvadanai da Sceicco del Dubhai mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a Snai io sono il pane per gli usurai ma li respingo non faccio l’Al Pacino / non mi faccio di Pachinko non gratto / non vinco / non trinco / nelle sale Bingo man mano mi convinco
che io sono un Eroe perchè lotto tutte le ore sono un Eroe perchè combatto per la pensione sono un Eroe perchè proteggo i miei cari / dalle mani dei Sicari / dei cravattari sono un Eroe perchè sopravvivo al mestiere sono un Eroe straordinario tutte le sere sono un Eroe E te lo faccio vedere ti mostrerò cosa so fare col mio superpotere
Stipendio dimezzato / o vengo licenziato a qualunque età io sono già fuori mercato fossi un ex SS novantatreenne / lavorerei nello studio del mio avvocato invece torno a casa distrutto la sera bocca impastata come calcestruzzo in una betoniera io sono al verde / vado in bianco / ed il mio conto è in Rosso quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera ? SU vai / a vedere nella galera / quanti precari / sono passati ai mal’affari quando t’affami / ti fai / nemici vari se non ti chiami Savoia scorda i Domiciliari finisci nelle mani di strozzini / ti cibi di ciò che trovi se ti ostini a frugare i cestini ne' l’Uomo ragno ne' Rocky ne' Rambo ne' affini farebbero ciò che faccio per i miei Bambini
Per far denaro ci sono più modi / potrei darmi alle frodi e fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi c’è chi ha mollato il Conservatorio per Montecitorio lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody io vado avanti e mi si offusca la mente sto per impazzire come dentro un Call Center vivo nella camera 237 / ma non farò la mia famiglia a fette perchè sono un Eroe
che io sono un Eroe perchè lotto tutte le ore sono un Eroe perchè combatto per la pensione sono un Eroe perchè proteggo i miei cari / dalle mani dei Sicari / dei cravattari sono un Eroe perchè sopravvivo al mestiere sono un Eroe straordinario tutte le sere sono un Eroe E te lo faccio vedere ti mostrerò cosa so fare col mio superpotere
Chiunque abbia abbia mai ascoltato i BonJovi penso ricordi le intro di due canzoni molto famose del gruppo - "Livin' on a prayer" del 1986 e "It's my life" del 2000 - caratterizzate da effetti di distorsione del suono e della voce abbastanza singolari. Vi siete mai per caso chiesti come questi fossero stati realizzati? Probabilmente no, e se forse anche lo avete fatto probabilmente avrete cercato la risposta in qualche diavoleria elettronica o in un effetto di post-produzione. Invece no, dietro a quei suoni non c'è nulla di elettronico o digitale, semplicemente una forma particolare di indirizzamento e amplificazione del suono proveniente da uno strumento musicale (nella fattispecie la chitarra elettrica di Ritchie Sambora) ottenuto mediante una piccola scatoletta spesso posta vicino ai piedi dell' artista. Si tratta di un aggeggio tecnicamente definito "talk box" , un effetto a pedale utilizzato in prevalenza in abbinamento a chitarre elettriche e tastiere, che interposto tra lo strumento e l'amplificatore consente di modificarne il suono attraverso i cambiamenti della forma della bocca. Dalla scatoletta, dove entra ed esce il segnale della chitarra, esce anche un piccolo tubicino la cui terminazione, dotata di piccoli sensori sonori, normalmente viene posta sull'asta del microfono del cantante; strimpellando lo strumento e contemporanemente aprendo e modificando l' apertura della bocca, il contenuto armonico del suono risultante viene modificato e si ottiene una sorta di imitazione della voce umana (un po' come se questa fosse distorta dinamicamente). Questo singolare effetto che permette allo strumento di "parlare" (da lì il nome di "talk box") è stato utilizzato da vari strumentisti di gruppi famosi della scena del rock: David Gilmour (Pink Floyd), Slash (Guns), Jerry Cantrell (Alice in Chains), Matthias Jabs (Scorpions), Peter Frampton (primo compagno di band di David Bowie) e naturalmente Richie Sambora (BonJovi). Dopo questa curiosità a voi i Bon Jovi con "It's my life"... vi chiedete il perchè della scelta di questa canzone? Direi che la sento molto vicina al mio modo di sentire e vivere le cose in questo periodo: ...it's just my life and I have to live it every day in the better way it' s possible.....don't waste time and do it now or newer!
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Bon Jovi It's my life (Crush, 2000)
This ain't a song for the broken-hearted No silent prayer for the faith-departed I ain't gonna be just a face in the crowd You're gonna hear my voice When I shout it out loud
It's my life It's now or never I ain't gonna live forever I just want to live while I'm alive (It's my life) My heart is like an open highway Like Frankie said I did it my way I just wanna live while I'm alive It's my life
This is for the ones who stood their ground For Tommy and Gina who never backed down Tomorrow's getting harder make no mistake Luck ain't even lucky Got to make your own breaks
It's my life And it's now or never I ain't gonna live forever I just want to live while I'm alive (It's my life) My heart is like an open highway Like Frankie said I did it my way I just want to live while I'm alive 'Cause it's my life
Better stand tall when they're calling you out Don't bend, don't break, hell, don't back down
It's my life And it's now or never 'Cause I ain't gonna live forever I just want to live while I'm alive (It's my life) My heart is like an open highway Like Frankie said I did it my way I just want to live while I'm alive
It's my life And it's now or never 'Cause I ain't gonna live forever I just want to live while I'm alive (It's my life) My heart is like an open highway Like Frankie said I did it my way I just want to live while I'm alive 'Cause it's my life
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Oltre alla versione rock "classica", di questa canzone esiste una interessante variante lenta e "unplugged" (voce, chitarra acustica e piano), ovviamente qui non c'è il talk box... eccone di seguito il video tratto da un recente concerto avvenuto ad Atlantic City. E' proprio vero, come dice Vasco, il rock è multiforme: a volte è un urlo ribelle, a volte una travolgente ballata, a volte una dolce melodia; è una forma di musica capace di adattarsi sempre nel modo migliore a tutti gli stati emotivi e alle situazioni della vita...
Ah.. dimenticavo: se volete sentire il talk box in azione della versione originale cliccate su questo link ... altrimenti quitrovate il riff classico di "Livin' on a prayer" ... date un occhio e prestate un orecchio altrimenti per che cavolo ho fatto la sbrodolata iniziale??
Molti di noi oggi conoscono “Misirlou” (spesso scritto anche “Miserlou”) come un pezzo di Dick Dale, come colonna sonora di film famosi o attraverso una versione cover moderna dei Black Eyed Peas; in realtà “Misirlou” ha origini sono molto antiche e la sua origine per certi versi è incerta ed oscura.
Questa canzone, in versione puramente strumentale o cantata, può capitare di ascoltarla in situazioni e in realtà molto differenti: durante celebrazioni sacre o profane in Grecia, Turchia, in Medio Oriente e nelle ricorrenze ebraiche. La spiegazione più logica della ricorrenza di questo brano in quest' ampia e differente varietà di popoli e culture è molto probabilmente da ricercarsi nella sua origine: forse da collocarsi in Asia Minore ai confini della moderna Turchia e della Grecia, tra Salonicco e Constantinopoli. Il termine “Misirlou” significa "Donna Egiziana" sia in Grecia che in Turchia e la melodia, probabilmente di origine religiosa, si è diffusa nei secoli dalla Grecia attraverso i territori dell'impero ottomano, sino a giungere alle comunità ebraiche. Non sappiamo esattamente dove e quando questa melodia fu composta; di per certo sappiamo che le parole furono scritte per la prima volta nel 19° secolo.
La prima registrazione nota (catalogata con il nome di “Mousourlou”) avvenne a New York nel 1930 da Michalis Patrinos, un compositore di ballate di origini greche ed emigrato negli Stati Uniti. Nel 1941, Nick Roubanis, altro compositore di origine greche emigrato negli U.S.A., ne suonò una versione strumentale e ne registrò copyright e royalties accreditandosi (ingiustamente!) come l'autore originale. Dopo questa versione di Roubanis, la canzone venne ripresa in tempi diversi da Harry James, Freddy Martin, Woody Herman, Jan August (che ne fece una hit negli States nel 1947). Negli anni '50 tornò ancora per opera di differenti musicisti, che ne fecerò anche diverse versioni "etniche". In parallelo, nei tardi anni '40, the “King of Yiddish Radio”, Seymour Rexite, ne registrò una versione cantata da una popolare cantante yiddish Miriam Kressyn.
Nel 1960, a Dick Dale (al secolo Richard Mansour), chitarrista americano del gruppo "The Del Tones", venne proposta una sfida: suonare un'intera canzone su un'unica corda di chitarra. Dale accettò la sfida e memore delle sue origini libanesi (e polacche) e delle melodie suonate in occasione delle feste di matrimonio nelle sue terre sfornò una versione nuova ed indimenticabile di “Misirlou”. Il suono frenetico, veloce sprigionato dalla sua chitarra divenne, da quel momento, il marchio di fabbrica di Dale e una pietra miliare della musica di ogni tempo. Dick Dale, con le sue sonorità uniche, frutto della mescolanza di generi e caratterizzate da una marcata connotazione medio orientale, è il re incontrastato del genere "surf-rock" e “Misirlou” è divenuto nel tempo un "anthem" moderno. Dopo Dale si cimentarono con “Misirlou” altre band famose quali i Beach Boys e i The Cardinals. Nel 2005 i Black Eyed Peas ne rifecero una versione rap denominara "Pump It" campionando il brano originale di Dick Dale. Ma “Misirlou” sarà per sempre ricordata nella versione di Dick Dale, anche perchè inserita in modo efficace in alcune colonne sonore di film di successo ( "Pulp Fiction" di Quentin Tarantino, Space Jam, Taxxi di Luc Besson) ed addirittura di alcuni video games (Metal Slug 2 e X, Command and Conquer: Red Alert, Guitar Heroes).
Il testo cantato di "Mirsirlou" recita:
Mia ragazza egiziana, il tuo sguardo Mi incendia il cuore Oh mio Amore, Oh mia Notte, ah Dalle tue labbra cade miele, ah
Ah, mia cara ragazza la tua bellezza esotica Mi fa diventare pazzo e non posso più guardare la tua bellezza Ah, starò lontano dalla zona dell'Arabia
I miei occhi neri, la mia bellissima donna egiziana La mia vita è cambiata con un tuo bacio Oh, mio amore, con un piccolo bacio, oh Dalle tue piccole e dolci labbra
Ed ora un breve profilo di Dick Dale (alias Richard Anthony Monsour, nato il 4 maggio 1937 a Quincy, in Massachusetts): chitarrista eclettico, molti dei suoi primi pezzi mostrano forti influenze mediorientali; Dale è stato il primo chitarrista a inserire suoni esotici nelle proprie canzoni ed è universalmente conosciuto come "The King of Surf Guitar". Dale era un surfista esperto e voleva che la sua musica ricreasse i suoni e le sensazioni che sentiva quando surfava. Per far ciò adottò l'uso del riverbero della chitarra, che dona a questa un suono "bagnato", ormai cliché della musica surf, e l'utilizzo di note alte in successione veloce. Mancino, Dale fu costretto dal mercato a suonare un modello di chitarra per destri, come del resto più tardi avrebbe fatto anche l'amico Jimi Hendrix. Dunque, evitò di riaccordare la chitarra, suonando effettivamente dall'alto verso il basso e spesso superando l'ultima corda. Anche quando comprò una chitarra per mancini, Dale continuò a usare il suo riaccordo al contrario. E sebbene continuasse ad esibirsi dal vivo, nella seconda meta degli anni '60 Dale fu bloccato da un cancro e nel 1979 perse quasi una gamba a seguito di un incidente. Vinta la malattia e nonostante tutto, Dale divenne un ambientalista attivo e poco dopo ricominciò a calcare il palco. Nel 1986 la collaborazione con Tarantino e la nomination ai Grammy Awards e ancor oggi nuovi album e continue esibizioni in tutto il mondo.
Signore e signori ecco a voi “Misirlou” suonata dal suo "Re" a 71 anni e rotti: Dick Dale ... non male per una melodia vecchia di quasi un secolo! Non ho dubbi che adesso la riconoscerete subito! Let's rock!