One man caught on a barbed wire fence
One man he resist
One man washed on an empty beach.
One man betrayed with a kiss
In the name of love
What more in the name of love
Come molti di voi sapranno sabato scorso - 13 dicembre 2008 - è stato compiuto il viaggio inaugurare della prima tratta di vera alta velocità ferroviaria italiana. Il treno superveloce, denominato "Freccia Rossa" è partito alle 16 dalla rinnovata stazione Centrale di Milano ed è arrivato alla stazione Centrale di Bologna in orario dopo soli 65 minuti. Grande pompa magna tra i parrucconi delle Ferrovie dello Stato e politici politicanti presenti sul convoglio, idem nei servizi sui TG. Peccato che nessuno abbia ricordato come l'Italia sia arrivata a questo risultato: anni di lavoro, costi al chilometro di realizzazione delle linee decuplicati rispetto agli standard europei, morti sul lavoro nei cantieri, e tempi di realizzazione allucinanti... e che il primo tratto di AV venga aperto al pubblico in Italia solo adesso da buoni ultimi come sempre dopo Francia, Germania, UK, Spagna che pur in qualche caso partendo dopo di noi sono arrivati ad avere una rete veloce ed operativa ben prima del belpaese. Vabbè ...direte... il solito sfogo per come girano le cose in Italia, ecc, ecc... Beh, non proprio ecco di seguito cosa pubblicano oggi i siti di informazione, se non c'è da rabbrividire, diciamo che che c'è abbastanza per inc@zzarsi. Lo dice uno che sui treni pendolari ha passato almeno 10 anni della vita di studente e lavoratore: forse sarebbe meglio che prima di portare i treni alle alte velocità le FS riuscissero al farli almeno partire ed arrivare senza ritardi o disservizi!
Primo giorno, s'inceppa il Freccia Rossa: "Fermi al freddo per quasi due ore" (da Quotidiano.net del 15/12/2008)
Guasto alla motrice sulla tratta Roma-Napoli. Adiconsum: "Passeggeri lasciati senza riscaldamento e senza elettricità anche nel servizio bar" Alta velocità: il treno Freccia rossa in partenza da Milano (Foto Newspress) Milano, 15 dicembre 2008 - Disagi sul treno alta velocità Freccia Rossa e scattano le prime richieste di risarcimenti. “Gli avvocati del Centro giuridico Adiconsum - si legge in una nota dell’associazione dei consumatori - in viaggio per Napoli questa mattina ci hanno segnalato che il treno ad alta velocità su cui viaggiavano è rimasto fermo per circa un’ora e mezza in aperta campagna all’altezza di Gricignano, lasciando i malcapitati passeggeri senza riscaldamento e senza elettricità anche nel servizio bar”.
”La causa - prosegue il comunicato Adiconsum - è un guasto alla locomotrice. Si precisa che il treno era partito già singhiozzando da Roma Termini. L’arrivo a Napoli, previsto per le ore 8.36, è invece avvenuto alle ore 10.40. Adiconsum chiede a Fs un adeguato risarcimento per i viaggiatori e che quanto accaduto oggi sia soltanto un imprevisto.
L’associazione Codici sottolinea i guasti nel primo giorno di servizio e racconta: "Molti viaggiatori, in particolare professionisti con appuntamenti improrogabili, hanno chiesto al capo treno di scendere e di percorrere a piedi il tratto sul selciato per arrivare fino alla stazione e prendere altri mezzi per raggiungere Napoli. La richiesta è stata respinta e sono seguiti momenti di tensione, con il capo treno che ha chiesto l’intervento del 113”.
Problemi anche per un altro treno Freccia Rossa, secondo quanto riferiscono altri passeggeri su un convoglio AV in servizio sulla stessa linea da Roma a Napoli, è fermo all’ingresso della stazione di Gricignano d’Aversa per lavori di ripristino della linea.
”E’ inaccettabile che treni inaugurati ieri arrivino già in ritardo a causa di guasti tecnici, tanto più che il costo del biglietto è decisamente alto: un viaggio Milano-Roma costa 98 euro in prima classe, 71 in seconda”, dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli. E aggiunge: “I viaggiatori che hanno subìto un disagio si possono rivolgere al Codici per ricevere un aiuto concreto nel chiedere a Trenitalia il rimborso del biglietto e il risarcimento del danno”.
Esattamente le stesse cose e gli stessi guasti che accadono ogni giorno sui treni pendolari, con la differenza che per i disgraziati che ci viaggiano e con quei mezzi cercando di andare a studiare o lavorare non c'è nemmono l'ombra di un eventuale rimborso.