Dedico questo monologo di Albanese al simpaticissimo ometto che ieri ha deciso di disintegrarmi il finestrino dell' auto, mi ha fregato un po' di roba e mi ha permesso di provare l'emozione di un viaggio di ritorno in autostrada praticamente in cabriolet...
....meglio prenderla con filosofia ....
La Maledizione di Alex Drastico
(monologo di Antonio Albanese)
Avevo l'altra mia passione, il mio motorino Rollerball. Sono abbastanza
inkazzato, non c'è più.me l'hanno fregato. Mi ricordo era una bella
giornata. Volevo festeggiare. Mi sveglio come tutti i pomeriggi tranquillo.
Mangio, esco, scendo le scale, arrivo sotto : Niente, non c'è niente! Dove
di solito c'è posteggiato il mio motorino:
il Nulla, Vuoto, Deserto.
Ho pensato:
"Ma chi? ma come? ma chi cazzo!"
M'hanno fregato il mio motorino!!! Ora listen to me :
Se non avessi la certezza di essere continuamente e regolarmente schivato
dalla fortuna giuro il Signore che spererei che tra di voi ci fosse il
ladro, così che possa sentire di persona quanto ho da dirgli: «Cornuto!
Sappi che quello è il mio motorino. Tu puoi nasconderlo, puoi riverniciarlo,
puoi raschiare il telaio, puoi venderlo e tenerlo, puoi truccarlo, puoi
lavarlo, puoi farci ciò che vuoi, ma resta sempre il mio motorino e a
ricordartelo saranno le mie maledizioni. Le maledizioni che si attaccheranno
al telaio del mio motorino, sul manubrio e sotto la sella, nel fanale
anteriore e in quello posteriore cosicché si spenga in una notte tutta buia
mentre incroci un grosso Tir guidato da un camionista ubriaco, morto di
sonno e per di più inglese e che per questo tiene la sinistra. Nei freni che
ti si staccheranno all'improvviso, quando ti accorgerai che la macchina
davanti a te ha inchiodato e una volta compresso e schiacciato nel suo
bagagliaio ti sorgerà il tremendo dubbio che qualcuno ti abbia mal detto,
maledetto sono io che ti maledico te e tutta la specie di ladruncoli viscidi
e infami. Le maledizioni si attaccheranno al sellino che salterà via mentre
stai salendo al volo e un ferro nel culo ti insegnerà a non mettere più il
naso tra i cazzi miei. Si attaccheranno alle ruote che scoppieranno quando
stai andando a forte velocità su uno stretto ponticello all'altezza di
trecento metri, dove non ci sono muretti ai lati, non ci sono guardrail e a
mezz'aria prima di sfracellarti al suolo rimpiangerai amaramente di aver
fregato il motorino ad Alex Drastico. In più prego madre natura di
infradiciarti di emorroidi, di farti sputare sangue alla mattina appena
alzato, di spappolarti gradualmente il fegato, di farti dono di un verme
solitario che ti riempia la pancia, di darti emicranie continue e nausea
dirompente, due carie per ogni dente, un raffreddore perpetuo, una ciste
gigante proprio in punta al naso, di farti sordo, muto ma non per sempre:
che la voce ti venga sporadicamente e per pochi secondi, nei quali tu spari
cazzate immani. Ti accechi un occhio e ti renda daltonico l'altro, ti doti
di un olfatto dove ovunque tu percepisca solo odore di merda, faccia sì che
le tue ascelle si impregnino di puzzo di aringhe affumicate, i piedi di
gorgonzola e l'alito di totani, che ti doti di una gobba e se già ce l 'hai
che in questo caso te l'accentui, tanto che l'unica cosa che tu riesca a
veder siano i tuoi coglioni, ti faccia cadere tutti i capelli e se già sei
calvo ti riempia il cranio di squame. La gamba destra ti si cancrenizzi e
quella sinistra ti diventi zoppa. Le gambe ti si atrofizzino e l'impotenza
ti invada l'uccello; che uno stormo di piccioni incazzati ti scambi per
l'assessore all'ecologia riempiendoti integralmente di scacazzate cosicché
tu debba scappare con il mio motorino però ingolfato di merda. E infine,
dulcis in fundo, un bell'ictus cerebrale con paresi totale si aggiunga a
compimento di quello che voglio che sia il tuo bel regalo di quest' anno».
«Buon Anno, Cornuto!»