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Politiche 2008
Di DL4U (del 14/04/2008 @ 21:04:50, in Pensieri, riflessioni e sfoghi..., linkato 747 volte)
In queste ore, con lo spoglio delle schede elettoriali, si sta delineando il nuovo assetto politico nazionale; come già avvenuto nelle scorse tornate assistiamo al capovolgimento di fronte rispetto al precedente governo, questa volta a dir la verità forse con maggiori margini, ma sostanzialmente l'impressione personale è che, bene o male, nulla cambierà in modo significativo rispetto al recente passato. La nuova maggioranza si barcamenerà tra sopravvivenza e interessi personali; con i numeri che la Lega in queste consultazioni sta ottenendo difficilmente sarà "imbrigliabile" con semplicità nel recito della coalizione a cui appartiene e prevedo diverrà presto ago della bilancia in molte decisioni. Per il resto sarà il solito piattume asservito agli interessi di pochi (o di uno solo ?!?) tenuto conto che quello che è rimasto di AN si è sciolto nel brodo stantio e ripetivo del nuovo PdL; rivederemo le solite facce, risentiremo i soliti discorsi triti e ritriti e come per magia torneranno in auge discorsi affossati dalla precedente coalizione di governo (si prepari l'Ingegner Cane di Fabio de Luigi: il ponte sullo stretto sarà da fare e serviranno "miliiiillemila" milioni di euro...), tornerà la finanza creativa e condonata di Tremonti. Il tutto guidato da un settantenne, imbacuccato e per certi versi già imbalsamanto, con sorriso marchiato Richard Ginori e tanta vanità da playboy da dancing di provincia. Pregusto già le meravigliose creazioni comiche (dopo le corna, gli apprezzamenti da osteria, cosa si inventerà? ) dello "Psiconano" nei principali convegni e appuntamenti internazionali. Con tutto questo dall'altra parte cosa troviamo? Una coalizione guidata da un Veltroni utopico con evidenti problemi di sdoppiamento della personalità, ritenendosi per lo più la reincarnazione "de nojaltri" di J.F.Kennedy a distanza di 45 anni dalla sua morte. E' evidente che con un programma che punta al "paese che non c'è" , senza un minimo di concretezza sulle reali esigenze del paese e dei suoi cittadini, non i poteva andare molto lontano. Avrà pesato anche il non essersi staccati da un fardello troppo immondo come quello dell'amministrazione della Campania che ha lordato e "sputtanato" una città, una regione, un paese agli occhi del mondo intero, avrà pesato il non aver saputo proporre un programma reale e propositivo (e non una fotocopia di quello del concorrente), avranno pesato i fardelli e le eredità negative del precedente governo di centro sinistra uscito battuto dal voto del parlamento. E' lecito dubitare anche sulla concretezza che saprà dare il PD al suo ruolo di opposizione: sarà costruttiva o sarà come sempre (prescidendo da colori e orientamenti) la tipica opposizione distruttiva votata unicamente alla caduta del governo vigente? Propendo per questa seconda ipotesi. Governare (in maggioranza ed opposizione) un paese significa dar vita ad iniziative che portino all'effettivo ammodernamento delle infrastrutture, all'adeguamento tecnologico e culturale della società e delle persone. Significa incentivare i giovani, la loro iniziativa (nel campo della ricerca e del lavoro), motivare e sapere coltivare quel patrimonio unico di voglia e creatività insita nelle generazioni più giovani: una nazione può innovare soltanto con il viso e le idee dei giovani, non con le manovre politiche e finanziarie di un manipolo di sessanta-settantenni e più che nel mondo reale (e non drogato della politica) sarebbero già da tempo in pre-pensionamento. La forza di un paese è nella capacità di adeguarsi velocemente con la ricerca e l'adozione su larga scala delle nuove tecnologie al servizio dei cittadini e delle comunità: comunicazioni sicure e veloci, trasmissione e accessibilità alle informazioni (e alla cultura) in tempi rapidi e secondo modalità semplici, servizi ed infrastrutture moderne ed adeguate alle esigenze del cittadino. Il che vuol dire mezzi pubblici decenti e affidabili capaci di essere una valida alternativa al trasporto su gomma, reti viarie degne di questo nome e non surrogati di mulattiere, autostrade percorribili e non eterni ingorghi incompiuti. La vitalità, la capacità di produrre e il benessere di una nazione non espressa dal nudo e crudo PIL, Queste sono espresse dalla capacità di dare una risposta adeguata alle esigenze di lavoro e solidità personale dei cittadini, evitando i gorghi infernali del precariato, dell'interinale; sono date dalla volontà di innovare e ricercare sia a livello accademico che a livello aziendale (per troppo tempo ho visto la ricerca universitaria segregata in scantinati oscuri e mal dotati, quando in altri paesi è portata in palmo di mano). Lo stato non deve essere vampiro e sanare con le tasse e la fiscalità le emorragie della gestione scriteriata e spendacciona della classe politica; per quanto tempo balzelli e accise dell'anteguerra dovranno affliggere i consumi della gente ed i costi delle materie prime? In un contesto dove (sia tu imprenditore o dipendente) lo stato ti succhia più del 40-45% del tuo introito senza darti nulla in cambio in termini di servizi o miglioramento della qualità della vita, le aziende stagnano nella necessità di sopravvivere e sbarcare il lunario rivalendosi avidamente sul dipendente, sul precariato è impossibile che si instauri un volano di rinascita e risollevamento di un paese. Vengono così a mancare le fondamenta e le certezze su cui è possibile formare nuove famiglie, dare nuovo impulso all'economia ed innovare un paese. Mentre altri paesi, che fino a pochi decenni fa erano il fanalino di coda del continente (economicamente e politicamente) - vedi la Spagna - hanno fatto nel concreto passi da gigante nell'innovazione culturale, sociale e strutturale in Italia si sopravvive di un passato da settima potenza economica del mondo che non c'è più (e forse in realta non c'è mai stato), si risponde al problema energetico con centrali elettriche a carbone, si distrugge il patrimonio turistico e ambientale con la monnezza, la sciatteria e l'ignoranza (chissà poi perchè ci ostinamo a seppellire tutto ancora in una discarica quando con i termovalorizzatori in altri paesi più avveduti - vedi la Germania - con la nostra monnezza ci fanno denaro sonante), ci si bea dell'Expo di Milano 2015 ben sapendo dei criteri con cui questo è stato assegnato e del fiume di denaro pubblico che verrà sperperato in opere che mai verranno finite e che faranno bella compagnia a quelle "storiche" di Italia 90. Intanto la credibilità internazionale del paese intero va a farsi benedire assieme alla nostra ormai rinomata incapacità di autogovernarci e di darci una solidità politica. Ciò fa tremendamente irritare è l'incapacità dei politici di assumere il ruolo (sia di governo o opposizione) che il voto loro assegna: meglio passare il tempo ad insultarsi e demolendosi a vicenda (magari tra le pareti sicure e servili di uno studio televisivo, che è molto più moderno di in un' aula del parlamento...) anzichè pensare al dar vita ad un progetto corale e costruttivo. Arriverà l'estate ed arriveranno i soliti problemi come la siccità (mentre più della metà dell'acqua potabile si perde nelle falle di una rete idrica colabrodo), torneranno i grandi drammi (dopo Cogne e Garlasco pian piano ci si sta spostando verso sud, chissà che non ci sia un gran ritorno del mostro di Firenze..) che grazie ad una sapiente sovraesposizione mediatica ci distoglieranno dalla realtà di tutti i giorni, ci racconteranno che è bene aver paura del prossimo con un bell' "Allarme immigrazione" sparato a tutto volume dai titoli dei TG (meglio restare chiusi in casa nel sicuro rimbabimento di una tv omologata e ovunque identica per mancanza di contenuti), non ci diranno che la criminalità è frutto di lassismo ed ipocrisie nella gestione dei problemi sociali di mancanza di programmi di inserimento e integrazione, di assoluta inesistenza di piani di gestione e inserimento dei flussi migratorii. Non verrà risolta l'ingerenza della politica, nei fatti e nella vita delle persone, capace di bloccare ogni forma di decisione a livello nazionale giù fino a quello comunale. E poi se ci sarà da fare un nuovo G8 o altre cavolate simili, rifacciamolo senza dubbio in Italia: tanto qui è possibile blindare il centro di una città per far incontrare una decina di fessi che mai decideranno nulla del vero destino del mondo, fare tutto il casino che si vuole mettendo a ferro e fuoco ogni cosa per le strade o negli stadi (ma non farti beccare dalla polizia, che se ti va di sfortuna finisci in mezzo ad un manipolo di agenti picchiatori di Bolzaneto), far esplodere con qualche bomba di stato (vai tranquillo ...tanto c'è ancora da capire chi ha fatto cosa a piazza Fontana, a piazza della Loggia, sull'Italicus, alla stazione di Bologna, sul DC9 di Ustica, sul Cermis .... ora che ti beccano fai in tempo a vivere almeno due vite in tutta tranquillità), radere al suolo il raro verde pubblico per inventarsi una neorealistica colata di cemento che prima o poi un condono provvederà a sanare, chiedere ed ottenete incentivi economici a fondo perso per finanziare opere pubbliche meravigliosamente inutili o da lasciare incompiute (ma non provare a chiedere un mutuo per acquistarti una prima casa senza avere almeno quattro soldi in banca.. barbone!) ; e se proprio proprio non riesci a sbarcare il lunario, fondamentalmente non sai fare un cazzo, non hai nessuna cultura e voglia di migliorarti, non te ne frega di nulla e di niente, non ti preoccupare: un posto in parlamento o nella casa di un reality (scegli tu, tanto è indifferente, sempre di bordello si tratta) lo troverai sempre... ma se ostinatamente non ti rassegni al tuo piccolo compitino da bravo italiano medio, se ritieni ancora necessario pensare con la tua testa, far valere le tue ragioni e scoperchiare le storture del Belpaese vedi almeno di non passare in auto sull'autostrada di Capaci in un giorno di maggio: qualcuno potrebbe averne a male e poi tocca aprire un nuovo cantiere per sistemare il tutto.


Il nuovo ministro dell'Economia e il nuovo ago della bilancia della nuova maggioranza...




Il nuovo leader dell'opposizione in un discorso profetico del 1996... quando si dice che non cambia
mai nulla: questa parodia potrebbe essere stata fatta ieri...

Grazie Corrado Guzzanti!